Passignano sul Trasimeno – Si chiama «Hydron» ed è il primo autobus a idrogeno completamente made in Italy. A produrlo, in Umbria sulle rive del lago Trasimeno, è la Rampini Spa fiore all’occhiello dell’industria del cuore verde che recentemente ha presentato la nuova flotta di veicoli per trasporto persone a emissioni zero.
Grazie alla sua impronta fortemente innovativa, la Rampini ha fatto della sostenibilità un valore fondante puntando alla produzione di soluzioni di trasporto totalmente «green». «Alcuni anni fa – la visione del presidente Franco Rampini – abbiamo fatto una scelta precisa e, per l’epoca, controcorrente: non costruire più autobus diesel. Una scelta compiuta in tempi non sospetti e che sollevò, nel settore industriale, non pochi dubbi».
Coraggio e visione che hanno portato oggi a costruire e progettare in Umbria il primo autobus a idrogeno completamente made in Italy. «Hydron» è l’unico prototipo in Europa capace di trasportare sino a 48 persone, in soli 8 metri, con un’autonomia di 450 chilometri.
«Un lavoro importante che rappresenta la nostra volontà di aprire le porte al futuro. Un futuro che noi immaginiamo focalizzato sulla sostenibilità e sulla salvaguardia di questo meraviglioso pianeta. Abbiamo infatti il dovere di consegnare ai nostri figli e nipoti un mondo più vivibile, sostenibile e aperto… La Rampini tra poco compie 80 anni, ma ha ancora la vivacità e la forza di un giovane atleta. Questo però non è un caso; è dovuto ai giornalieri allenamenti che svolgiamo e alla nostra continua voglia di migliorarci».
E poi un significativo passaggio sul senso dell’imprenditoria: «Essere un imprenditore che opera in un settore regolato come quello del trasporto pubblico significa pensare a realizzare un prodotto o un servizio indisponibile sino a quel momento, che scopre nuovi mercati e li conquista, ovvero fa impresa. L’imprenditore deve però avere anche la consapevolezza che l’azienda ha una funzione e un valore sociale per il territorio, che si riflette sulle maestranze e sull’indotto».
Un’azienda che ha visto il mondo cambiare. «Oggi siamo in un sistema globalizzato, contesto, vi assicuro, in cui è complicato operare – ha detto l’ingegner Rampini –, anche perché il mercato sembra premiare più il prezzo che la qualità del prodotto. Questa è una deriva pericolosa per l’intero sistema industriale e per l’indotto perché spinge a delocalizzare le produzioni impoverendo il Paese. Portare avanti politiche industriali serie vuol dire anche costruire un sistema stabile e regole che incentivino le aziende a produrre qualità e vuol dire avere, contemporaneamente, la forza e l’autorevolezza per indirizzare la domanda verso produzioni di qualità».
Due i modelli: Sixtron e Eltron. Si tratta di mezzi che non hanno alcun impatto ambientale
L’azienda ha svelato anche due nuovi modelli di bus a zero emissioni: Sixtron, elettrico da sei metri concepito per rispondere alle esigenze di trasporto nei piccoli centri storici ed Eltron, l’evoluzione del modello E80, il primo autobus elettrico costruito da Rampini. Modelli a impatto zero che hanno richiesto mesi di di lavoro e un investimento in ricerca e sviluppo del 10% del fatturato.