Montegiorgio (Fermo) – “Realizzare una smart city si può, ma i costi sono molto elevati soprattutto in un territorio che non si è mai digitalizzato”. Ne è convinto il sindaco di Montegiorgio (circa 7mila abitanti) Michele Ortenzi.
Come fare, allora, sindaco in un piccolo comune come il suo?
“In un comune come Montegiorgio dovremmo aspettare ancora un po’ di tempo per permettere alle nuove tecnologie di poter trasformare completamente il nostro territorio in una smart city”.
Il concetto di Smart cities è molto ampio. Le nuove tecnologie possono essere applicate a molti settori al fine di migliorare i servizi e rendere migliore la vita dei cittadini. Ad esempio possiamo parlare di accessibilità dei servizi amministrativi, quanto è digitale il comune di Montegiorgio?
“I servizi amministrativi del Comune di Montegiorgio si stanno digitalizzando di anno in anno, rispettando tutti i criteri del Piano Triennale per l’Informatica. Il nostro obbiettivo è proprio quello di eliminare tutto il cartaceo e poter semplificare e informatizzare tutti i servizi che vengono offerti al cittadino. Alcuni esempi sono: l’introduzione dal 2018 della carta d’identità elettronica; essere dal 2019 nell’Anpr (anagrafe nazionale popolazione residente) con possibilità per tutti i cittadini di correggere i propri dati anagrafici , di stampare certificati e fruire di servizi disponibili in modo facile e sicuro; l’App Municipium utilissima per semplificare le procedure (demografici smart, multe smart etc.), informare i cittadini (protezione civile, eventi, notizie), stimolare la partecipazione attiva nella vita comunale (servizio segnalazioni, sondaggi). Fondamentale sarà la prospettiva di realizzazione del concetto di ’open data’, ossia dati di tipo aperto fondamentali per promuovere la trasparenza nella pubblica amministrazione”.
Tra le dimensioni tracciate dall’Unione europea c’è quella di Smart living ossia servizi su salute, sicurezza, educazione e cultura. Quanto è già stato fatto a Montegiorgio e quanto c’è ancora da fare?
“Lo Smart Living è sicuramente il cambiamento più ampio che verrà apportato ai cittadini, poiché si andrà a cambiare il loro stile di vita, rendendolo innovativo e green. Qui a Montegiorgio stiamo cercando di digitalizzare tutto il sistema scolastico, permettendo agli alunni del nostro comune di utilizzare strumenti digitali per lo studio; riguardo la sicurezza vorremmo adeguarci al concetto di cyber security rendendo sicuro ogni dato informatico, inoltre stiamo installando varie videocamere di sorveglianza in tutto il territorio con un’unità centrale di controllo per poter incrociare tutti i dati raccolti. Per quel che riguarda la salute, coordinati dall’ambito sociale di riferimento, con il supporto dell’università politecnica delle Marche, abbiamo aderito al progetto Smart Village. Questo permetterà, tra le altre cose, di monitorare costantemente le condizioni di salute di una parte importante della popolazione anziana ultra settantacinquenne, con la collaborazione dell’area vasta di riferimento e dei medici di famiglia. Il nostro obbiettivo futuro è quello di far funzionare il nostro Comune grazie all’Internet of Things, cioè all’interconnessione di tutti gli oggetti ‘intelligenti’ che verranno installati nel corso del tempo”.
Una città intelligente è anche una città sostenibile e green. Quali i progetti per perseguire questi obiettivi?
“Stiamo progettando l’installazione di fonti di energia rinnovabile sul territorio comunale per far diventare Montegiorgio una città green. Abbiamo installato inoltre alcune colonnine di ricarica per promuovere l’utilizzo di mezzi elettrici. Un altro obiettivo è quello di avere una raccolta differenziata sempre più funzionale, per permettere un riciclo dei rifiuti più ampio e ridurre così il consumo materie prime ed energia. A tal proposito, abbiamo partecipato, con la speranza di essere ammessi a finanziamento, a una misura del Pnrr per poter installare su una parte del territorio delle isole tecnologiche informatizzate per poter riciclare di più e meglio”.
La crisi energetica sta mettendo a dura prova la nostra nazione e l’Europa, cosa possono fare i comuni con l’ausilio delle nuove tecnologie e l’utilizzo delle rinnovabili?
“I Comuni dovrebbero promuovere l’utilizzo di fonti rinnovabili a tutti i cittadini, rendendo chiaro il loro funzionamento ed illustrando le azioni da intraprendere per ridurre l’utilizzo e lo spreco di energia. Abbiamo da poco predisposto l’avviso pubblico rivolto a cittadini, attività commerciali, imprese, per poter aderire alla Comunità Energetica. Questo ci darà la possibilità di partecipare al bando relativo al fondo complementare per il sisma con la finalità di ottenere finanziamenti per realizzare impianti di energia rinnovabile. Potremo quindi produrre energia che servirà ad alimentare il patrimonio pubblico oltre che poterla erogare a basso costo ad esempio per quella fascia della popolazione che non riesce a sostenere i costi con conseguenti difficoltà”.
Grazie al Pnrr e ai fondi dell’Unione europea oggi ci sono più possibilità di ragionare in ottica smart cities? Avete presentato dei progetti per intercettare questi fondi?
“Il Pnrr ha rilasciato molti fondi alle pubbliche amministrazioni per raggiungere gli obbiettivi di una smart cities. La nostra amministrazione si sta digitalmente trasformando, grazie all’utilizzo della tecnologia del Cloud, ai servizi digitali da offrire ai cittadini, l’utilizzo di pagamenti digitali, l’implementazione di comunicazioni grazie all’App Io. Grazie a questi fondi siamo riusciti a collaborare con molte aziende locali, rendendoci facilitati all’avvio di questo percorso. I fondi del Pnrr stanno cambiando in modo radicale le pubbliche amministrazioni, infatti, oltre a ciò che è stato già citato, ossia bando per le comunità energetiche e bando per le isole tecnologiche, abbiamo ottenuto finanziamenti per l’efficientamento energetico del teatro comunale e per la realizzazione di edilizia residenziale agevolata”.
Si parla anche di Smart economy, cosa può fare il comune per implementare la crescita economica?
“L’obbiettivo della smart economy è proprio quello di dematerializzare il processo fisico e avere un aumento di produttività-sostenibilità. La promozione dell’e-business e dello smart working può sicuramente aiutare ad avere una crescita economica, incrementando la qualità e la flessibilità di un lavoratore”.
Alla luce di tutto questo quale sarà la Montegiorgio del futuro?
“Immagino la Montegiorgio del futuro come una smart city a tutti gli effetti, ecosostenibile e basata sulla smart governance. Diventerà un paese digitalizzato, dove i cittadini avranno la possibilità di informatizzarsi e di collaborare con l’amministrazione per migliorarne l’azione. Fondamentale sarà la prospettiva di realizzazione del concetto di ’open data’, ossia dati di tipo aperto fondamentali per promuovere la trasparenza nella pubblica amministrazione”.