Monte Urano (Fermo) – Si fa un gran parlare di città smart, città intelligenti grazie alla tecnologia digitale che applicata ai servizi andrebbe a rendere più facile la vita di ogni cittadino. Ma già la parola città pare precludere il dibattito ai piccoli centri. Così non è. Anzi, alle volte, proprio i piccoli centri seppure non dispongano di open data come le città sono molto più smart di quanto si possa pensare.
Una testimonianza arriva anche dal piccolo comune fermano, circa 8mila abitanti, Monte Urano. Alla guida dell’Amministrazione, a lavoro sul tema smart e sulla transizione digitale già da anni, la sindaca Moira Canigola.
Sindaca, quanto sono realizzabili politiche smart in un piccolo comune come il suo?
“Quando si parla di smart cities si pensa a città più grandi dove ci sono problemi di accesso ai servizi o inerenti la mobilità ad esempio, ma anche in un comune come il nostro possono essere messe in campo facilitazioni volte a rendere più confortevole la vita dei cittadini. Ci sono aspetti sui quali si può intervenire”.
Le nuove tecnologie possono essere applicate a molti settori al fine di migliorare i servizi e rendere migliore la vita dei cittadini. Ad esempio, in tema di accessibilità dei servizi amministrativi, quanto è digitale il comune di Monte Urano?
“Comincio dall’Anagrafe, siamo stati fra i primi comuni della nostra provincia a rilasciare la carta d’identità elettronica, rilasciamo certificati online attraverso il sito del Comune totalmente rinnovato. Poi abbiamo diverse App, Flagmii ci permette di comunicare allerte meteo e altro in tempo reale, poi con l’App Io tutti i servizi pubblici sono a portata di mano, le pratiche possono essere presentate all’ufficio Urbanistica attraverso App e il cittadino ottiene risposte immediate. È attiva Pago Pa e abbiamo aderito al bando del Pnrr per il passaggio su cloud, per i cittadini possono apparire tecnicismi ma per il Comune significa una bell’opportunità. Già sul sito sui servizi sociali si possono trovare tutti i moduli scaricabili per le domande. Creeremo un portale ad hoc”.
La popolazione come recepisce questi cambiamenti? Un target giovanile ci è abituato ma il resto della popolazione?
“Ci sono alcune funzioni, certificati online, pratiche edilizie e quant’altro facilmente accessibili dai giovani che sono figli dell’era digitale e che hanno anche gli strumenti per farlo. Cerchiamo di raggiungere le fasce più lontane da questo tipo di tecnologie utilizzando magari social come Facebook, più alla portata di tutti, o la stampa per far arrivare al cittadino quanto meno l’informativa”.
Quanto i servizi digitali hanno snellito la burocrazia?
“Tanto, penso ai centri estivi, al trasporto scolastico, con il digitale si sono semplificate le pratiche di accesso. Penso al Suap, lì se non si inseriscono i documenti necessari non si può avanzare e così la pratica arriva già completa all’ufficio evitando mille passaggi. Non servono integrazioni”.
Quanto alle infrastrutture, invece, quanto è connesso Monte Urano?
“Il nostro territorio qualche anno fa è stato interessato dall’estensione della banda larga. Oggi è interamente cablato e ora siamo in contatto con la Telecom per portare la fibra ottica alle singole abitazioni. Questo significherà velocità di connessione per aziende e famiglie”.
Tra le dimensioni tracciate dalla comunità europea c’è quella di smart living ossia servizi su salute, sicurezza, educazione e cultura. Quanto è già stato fatto a Monte Urano e quanto c’è ancora da fare?
“Nel settore sicurezza abbiamo creato un impianto di videosorveglianza che implementiamo ogni anno e che conta circa 50 telecamere che rendono più sicuro il territorio, i varchi sono controllati e alcuni punti sensibili sono sottoposti a controllo. Questa rete ci consente anche di avere dati, una base di partenza per sviluppi successivi per qualsiasi settore in ottica smart. Quanto ad educazione e cultura le scuole sono a un buon livello di digitalizzazione, lo abbiamo visto in pandemia quando abbiamo garantito la dad, rafforzato la rete, ogni aula ha apparecchiature informatiche, la nostra piccola biblioteca comunale è diventata un punto di co-working per i ragazzi che vogliono utilizzarla ed è inserita in un sistema regionale, è in rete con le altre biblioteche della regione, poi restaureremo il cineteatro Arlecchino e andremo a vedere anche la parte telematica e informatica”.
Una città intelligente è anche una città sostenibile e green. Quali i progetti per perseguire questi obiettivi?
“Abbiamo lavorato molto e continuiamo a lavorare sulla sostenibilità con l’efficientamento della pubblica illuminazione, abbiamo investito 600mila euro per i led così da ridurre il consumo di energia, un risparmio significativo in termini economici sul bilancio dell’ente, più sostenibilità e minor consumo di energia che oggi risultano fondamentali alla luce della crisi energetica in atto. Poi abbiamo realizzato impianti fotovoltaici su materna e primaria e questo ci consente di rendere autosufficienti le due scuole, anche qui otteniamo un risparmio importante.
L’Amministrazione precedente aveva anche realizzato e investito su un impianto fotovoltaico da 1 mega e con i proventi riusciamo a mantenere servizi per la comunità. Non riusciamo ad agire direttamente sulle bollette poiché siamo obbligati a vendere ma comunque questo ci permette un guadagno da reinvestire in servizi. Lavoriamo sulle aree verdi per implementarle, abbiamo potenziato l’area verde di via Friuli con attrezzature per lo sport, partecipato e ottenuto un finanziamento con il bando ‘sport e benessere’ per potenziare queste aree e poi abbiamo il nostro parco fluviale dove insieme ad associazioni del territorio abbiamo realizzato spazi per il relax, un parco, attrezzature ginniche, creato un percorso per ebike e mountainbike e realizzato un pump track per iniziare i bimbi alla bici, abbiamo in sostanza potenziato un polmone verde molto fruito.
Facciamo una differenziata porta a porta che ha raggiunto oltre il 70%, stiamo rifacendo il bando per il porta a porta ma anche per rafforzare la differenziata e devo dire che su questo fronte c’è una buona sensibilità a collaborare da parte dei cittadini. Abbiamo rinnovato anche il nostro parco auto con le ibride per inquinare meno e posizionato colonnine di ricarica elettrica in centro”.
Come anticipava prima, la crisi energetica sta mettendo a dura prova la nostra nazione, cosa possono fare i comuni con l’ausilio delle nuove tecnologie e l’utilizzo delle rinnovabili?
“Noi stiamo lavorando sulle comunità energetiche visto che siamo già avanti sulle rinnovabili. Siamo intenzionati a partire con altri impianti per ottenere un aiuto non solo nell’immediato ma anche a lungo termine. Il nostro futuro sarà segnato dalle rinnovabili. Non possiamo sfruttare più petrolio e carbone e neppure possiamo restare schiavi di altri paesi”.
Alla luce di tutto questo quale sarà la Monte Urano del futuro?
“Immagino una Monte Urano al passo con i tempi, che non resti indietro. Anche se piccola il cittadino di provincia potrà avere accesso a servizi come in realtà più grandi”.