Cupra (Ascoli) – Valorizzare e rendere fruibile il centro storico. Anche a Cupra come in tutti i piccoli centri la priorità è tutelare il patrimonio storico quale è Marano, il vecchio incasato, un valore aggiunto per il paese. L’Amministrazione ha già presentato la richiesta per ottenere il riconoscimento di borgo più bello d’Italia. La necessità, poi, è quella di un parcheggio per aumentarne la fruibilità che è la problematica principale. Un progetto di fattibilità per l’ingresso sud del paese alto è già pronto nella speranza di intercettare fondi per la realizzazione. Il Comune è anche a lavoro per mettere in sicurezza le mura di cinta.
Nell’ottica di rendere fruibile Marano rientra anche il progetto di un impianto di risalita meccanizzato proprio verso il paese alto. Un progetto che Cupra ha presentato in un contesto ben più ampio insieme ad altri Comuni della Valmenocchia. Sei i comuni che si sono uniti per presentare un progetto di Rigenerazione Urbana che ha un valore complessivo di 5 milioni di euro (fondi Pnrr). I comuni sono gli stessi che hanno già avuto una positiva esperienza con il PIL (Progetto Integrato Locale): Cupra Marittima (comune capofila), Massignano, Montefiore dell’Aso, Ripatransone, Carassai, Montalto.
Ogni amministrazione ha presentato un proprio progetto che, nelle intenzioni dei rispettivi sindaci, se finanziati, potranno cambiare l’immagine e la vivibilità dei paesi. “Abbiamo voluto puntare in alto, sulla Valmenocchia che collega il mare ai borghi dei nostri comuni e l’’ambiente che li circonda – ha affermato Alessio Piersimoni, sindaco di Cupra. Il Bando Rigenerazione Urbana ha come finalità valorizzare anche questa parte del Piceno”.
Prezioso in questo senso il lavoro e l’impegno degli Uffici tecnici dei Comuni, in particolare degli architetti Luca Vagnoni e Barbara Pasqualini e la collaborazione esterna di Giorgio Bisirri. Cupra Marittima punta alla realizzazione dell’impianto di risalita meccanizzato per collegare il mare al borgo di Marano. Il rilancio del paese alto passa, quindi, dalla mobilità sostenibile. L’altro problema con il quale è alle prese Cupra, però, è anche il Castello di Sant’Andrea, a rischio dalla frana del 2014. Con fondi ministeriali si sta affrontando la progettazione per la messa in sicurezza e salvaguardia di questo vecchio castello in cima alla collina. Un progetto da 3,5 milioni e mezzo di euro prevede la sistemazione del versante franoso con un muro di contenimento e poi gradoni non impattanti ma anche percorribili che fermeranno la frana.
Consolideranno il versante così da mettere in sicurezza il rudere di Sant’Andrea. In cima alla collina c’è, poi, una zona più distante dalla frana. Qui troviamo l’anfiteatro, un palco e una camminata, un’area chiusa da dieci anni che diventerà sede di eventi. Il Comune lavora proprio sulla sicurezza per separare la zona distante dalla frana e renderla nuovamente fruibile. L’area sarà chiaramente abbellita e arricchita. C’è già uno studio in corso con prescrizioni che l’Amministrazione sta seguendo.