Pesaro – Non dovrebbe esserci niente di più inclusivo della montagna, del condividere la fatica e le emozioni di un sentiero che sia veramente accessibile per tutti. Per questo da alcuni anni anche nelle montagne dell’entroterra pesarese è usuale vedere delle joelette, carrozzine “da trekking” fatte per il fuoristrada e create per trasportare in sicurezza passeggeri con difficoltà motorie.
Il territorio ha già i suoi testimonial: sono i Belfortissimi in Cammino, gruppo di giovani di Belforte all’Isauro, appena maggiorenni, che dopo la maturità si sono regalati una vacanza diversa, diventando il primo equipaggio a portare a termine l’intero Cammino di Santiago, quasi 800 chilometri, in joelette.
Nei giorni scorsi i Belfortissimi hanno completato anche il Cammino degli Dei, che unisce Bologna e Firenze, aprendo al pubblico alcune tappe del loro percorso anche per condividere la loro esperienza. Tra chi alle parole fa seguire i fatti c’è anche Vasco Feligini, guida escursionistica che crede nell’inclusività della montagna: “Con la precedente giunta regionale ci era stato finanziato un progetto per la diffusione della joelette, scritto da me e Eleonora Gioio, che aveva come finalità una montagna accessibile. Le attività hanno subito il rallentamento della pandemia ma ci crediamo ora più che mai: nell’Appennino la joelette è sempre più diffusa”.
Il progetto prevede uno di questi mezzi in ogni parco regionale o riserva, la creazione di corsi di formazione per gli accompagnatori più l’attivazione di un portale con i sentieri accessibili e i luoghi nelle vicinanze che possono essere attrezzati per le esigenze delle persone disabili. “Ci sono tante persone con difficoltà motorie che vogliono godere la montagna – continua Feligini – non soltanto in occasione di eventi programmati ma anche in autonomia e organizzandosi da soli, per questo un portale per far incontrare le persone con gli accompagnatori sarebbe un bel passo avanti: non creeremo più soltanto eventi ma le condizioni per cui le persone possano organizzarsi. Vanno snellite anche le operazioni per prenotare la joelette in un parco: oggi serve una richiesta via pec con 40 giorni di anticipo e la presenza di tre accompagnatori formati”.
La Regione Marche ha anche finanziato un progetto da 350mila euro dell’Unione Montana del Montefeltro che prevede l’acquisto di carrozzelle motorizzate da trekking ed escursionismo che consentono di percorrere strade sterrate e sentieri. Testate recentemente nelle salite di Pantani sul monte Carpegna e sui sentieri del Parco, consentono di vivere una esperienza reale e di potersi muovere in autonomia su sterrati e sui sentieri.
Un volano anche turistico: “Vogliamo mandare un messaggio – dice Mauro Dini, vice presidente dell’Unione che ha seguito il progetto –: qui c’è alta qualità della vita, attenzione alle persone e spirito di accoglienza e questo va trasformato in innovazione e reali prodotti turistici: vogliamo allestire esperienze inclusive e servizi anche a tutto il segmento del turismo accessibile e ciò deve essere accompagnato da un percorso territoriale di crescita sia dei soggetti pubblici che privati”.
Il Cippo Pantani potrà dunque essere conquistato da tutti: “Il Carpegna era l’urlo di libertà del “Pirata” –conclude Dini – è stato bello vedere quando abbiamo fatto i test che quella salita ora è veramente accessibile per tutti, con queste carrozzelle diamo la libertà di vivere un’esperienza da protagonista, diamo dignità e divertimento a tante persone e generiamo anche un’opportunità per il territorio”.
Tra chi sta tracciando questo nuovo sentiero c’è anche la Riserva Naturale del Furlo, sempre più punto di riferimento per il turismo inclusivo: “Stiamo crescendo nel segno dell’inclusione per il turismo sostenibile nelle Marche sviluppando anche sinergie tra la Gola del Furlo e i Parchi regionali – evidenzia il direttore della Riserva Maurizio Bartoli –, specialmente a livello di formazione per l’utilizzo della joelette”.
Sempre al Furlo è in corso anche un percorso per la formazione di guide ambientali per persone con deficit visivo, un nuovo paradigma che punta sempre più ad eliminare le discriminazioni.