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Home > Marche > La nuova sfida ecologica del porto di Ancona: banchine elettrificate, stop ai fumi

La nuova sfida ecologica del porto di Ancona: banchine elettrificate, stop ai fumi

Grazie ai fondi Pnrr, entro il 2026 ci sarà un drastico abbattimento delle sostanze inquinanti nello scalo. Introdotto il «cold-ironing», un processo per cui le navi potranno restare a lungo a motori spenti

Pierfrancesco Curzi
22 Aprile 2022
Porto di Ancona

Porto di Ancona

Ancona – Elettrificare le banchine di attracco delle navi per abbattere i fumi emessi durante la sosta: così lo scalo di Ancona si prepara a voltare pagina sul fronte green. Con i fondi del Pnrr entro il 2026 le banchine del porto dorico saranno elettrificate e consentiranno un drastico e deciso abbattimento dei fattori inquinanti. A indicare la rotta è stato, di recente, anche l’esito dello studio sull’inquinamento commissionato da Regione Marche, Comune di Ancona e Autorità di Sistema dell’Adriatico Centrale.

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Il Pia – Piano contro l’inquinamento di Ancona -, i cui risultati sono stati resi noti e pubblicati l’autunno scorso, ha evidenziato come l’influenza dei fumi prodotti dalle navi in sosta al porto dorico abbia prodotto effetti nocivi. Da qui la scelta, ormai avviata da tempo, di porre rimedio e l’intervento più decisivo e risolutivo è sicuramente quello del cosiddetto ‘cold ironing’: si tratta del processo per cui i motori delle navi possono restare spenti durante le soste in banchina (in diversi periodi dell’anno la sosta può durare fino a dodici ore) senza però limitare l’erogazione di energia elettrica.

In pratica la nave viene letteralmente allacciata alla rete elettrica consentendo lo stazionamento e la fruizione dei servizi grazie a una sorta di ‘spina’. Il Ministero delle Infrastrutture su questo fronte ha messo a disposizione dell’Adsp ben 7 milioni di euro, con una parte consistente e maggioritaria di fondi dedicata proprio al porto di Ancona, il principale dei 6 che compongono l’Autorità di Sistema.

I tempi, come previsto dalla formula del finanziamento, dovranno essere molto rapidi e già entro il prossimo autunno sarà pronta la parte progettuale del piano che rivoluzionerà l’ambiente nei porti italiani. In realtà lo scalo dorico ha iniziato a portarsi avanti con il lavoro rendendo già disponibile al cold ironing alcune banchine dello scalo, a partire dalla 13, ristrutturata totalmente dopo il rischio cedimento, passando poi per quelle vicine al varco Da Chio.

Come accennato in precedenza, i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza dovrebbero consentire di elettrificare tutte le banchine dello scalo e c’è un’ulteriore buona notizia. Uno dei limiti tecnici che induceva a dubitare sulla sostenibilità del cold ironing, ossia l’alimentazione dei cosiddetti allacci, sarebbe stato risolto. In passato si credeva che fosse necessario realizzare una centrale di produzione dell’energia elettrica, quindi con costi molto elevati e con un impatto comunque importante.

Nel frattempo la tecnologia è andata avanti e ha fatto passi da gigante rendendo non più doveroso realizzare le centrali a disposizione dei porti. Le grandi aziende del settore possono gestire e distribuire grandi potenze di energia attraverso le reti esistenti, allungando i percorsi senza nuovi by-pass.

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