Grosseto – La tecnologia messa al servizio dei cittadini, così da rendere più veloce e semplice il rapporto con la Pubblica amministrazione e – di più – fare in modo che i cittadini possano entrare nel processo decisionale di ogni scelta che sarà fatta e che poi, inevitabilmente, influirà sulle loro vite. È questo l’obiettivo che si è posto il Comune di Grosseto sposando le linee della transizione digitale ed è il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ad anticipare progetti e step.
Sindaco cosa significa per lei transizione digitale?
«Stiamo parlando di un tema cardine che abbiamo voluto sviluppare in particolare all’inizio di questo secondo mandato. La digitalizzazione non è un compartimento stagno da portare aventi in maniera “isolata” rispetto al resto della macchina amministrativa. Stiamo parlando di un tema comune a tutti i servizi e a tutti gli uffici, di una vera e propria rivoluzione nel pensare il rapporto tra amministrazione e cittadino. Con il segretario generale del Comune di Grosseto, Luca Canessa, nominato come responsabile di questo processo di transizione digitale, stiamo facendo in modo che ogni singolo aspetto amministrativo possa essere riformato in questa ottica. A Grosseto il significato di transizione digitale si andrà a declinare in vari interventi e innovazioni principalmente tecnologici ma anche culturali, organizzativi, sociali, creativi e manageriali».
In che modo il Comune sta portando avanti questo progetto?
«Innanzitutto, la nostra amministrazione vuole fare di Grosseto una vera e propria smart city per la creazione di un territorio con alta capacità di apprendimento e innovazione costruito sulla base della creatività delle sue comunità, delle sue istituzioni per lo sviluppo di conoscenza e della sua infrastruttura digitale per la comunicazione e la gestione delle informazioni. Per affrontare questa sfida serve un approccio multidimensionale che tenga conto di diversi ambiti che il Comune sta progressivamente approcciando e che sono determinanti per la transizione digitale della città. In tal senso ci stiamo organizzando per la partecipazione a tutti i progetti legati al Pnrr e alla transizione digitale per acquisire anche contributi e finanziamenti».
Ci dice alcuni degli interventi che verranno svolti?
«Il progetto smart city si declina attraverso 6 aree tematiche. La prima è quella delle smart people attraverso cui i cittadini verranno coinvolti e resi partecipi del processo decisionale. Con la smart governance daremo centralità al capitale umano, alle risorse ambientali, alle relazioni e ai beni della comunità. Proprio sotto questo profilo posso anticipare che presto arriveranno grandi novità per l’ufficio comunale più a diretto contatto con i cittadini e cioè l’Ufficio relazioni con il pubblico. Il terzo concetto che vogliamo sviluppare è quello della smart economy, che punta sul fatto che l’economia e il commercio urbano debbano essere rivolti all’aumento della produttività e dell’occupazione all’interno della città attraverso l’innovazione tecnologica. Lo smart living invece riguarda il livello di comfort e benessere che deve essere garantito ai cittadini legato ad aspetti come la salute, l’educazione, la sicurezza, la cultura che sono di prioritaria importanza. Poi abbiamo l’area tematica dello smart environment, lo sviluppo sostenibile, fondato sul basso impatto ambientale e l’alta efficienza energetica, aspetti prioritari per la città del futuro. Infine, potenzieremo la smart mobility, cioè le soluzioni di mobilità intelligente che guardano alla diminuzione dei costi ma anche dell’impatto ambientale e all’ottimizzazione del risparmio energetico. Un altro progetto che abbiamo intenzione di sviluppare riguarda quello dei pagamenti “smart” per incoraggiare tutti gli utenti a privilegiare il canale online rispetto a quello esclusivamente fisico».