Lucca – Quanto consumano i sistemi informatici di cui, nell’elaborazione dei presupposti per una smart city, ci si avvale? La risposta è tratta da un interessante articolo redatto dal professor Rocco De Nicola e dal professor Andrea Marin docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia e pubblicato di recente sulla testata giornalistica online «Scienzainrete».
I due esperti, infatti, ritengono che «l’impatto ambientale del consumo energetico dei sistemi informatici, dipende soprattutto da come produciamo, e dove, energia elettrica; la concentrazione della potenza di calcolo in grandi data center – prosegue l’articolo – consente il raggiungimento di elevati livelli di efficienza energetica e l’installazione – in loco – di centrali di produzione con energie rinnovabili.
Tuttavia – proseguono De Nicola e Marin – questo potrebbe non essere sufficiente, infatti alcuni studi stimano che il 60% dell’energia consumata dai sistemi ICT sia imputabile ai dispositivi domestici (esclusi i televisori), pertanto un uso consapevole e responsabile dei dispositivi informatici appare sempre più un traguardo importante da raggiungere tramite la sensibilizzazione dei cittadini». Interessante l’inciso dei due scienziati, quando affermano che «non possiamo dimenticare la necessità di introdurre regole e linee guida da parte dei legislatori per far sì che i sistemi informatici siano di supporto alla transizione green dell’economia e non un ulteriore costo».