Siena – Uno dei provvedimenti più recenti è il via libera alla deroga per consentire in Toscana la semina di quasi 60mila ettari, per sopperire alla mancanza di grano e altri cereali, a causa del conflitto in Ucraina. La provincia di Siena avrà la seconda superficie più ampia in deroga, 15mila ettari, mille in meno alla sola Grosseto.
Sono i conti di Coldiretti dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto del ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli, che rende operative le deroghe ai regolamenti comunitari sulla Politica Agricola Comune per ottenere il pagamento di inverdimento (greening).
Sono oltre 200 mila gli ettari a livello nazionale che potranno quindi essere riammessi nella filiera produttiva ed essere coltivati, contribuendo così ad aumentare il potenziale di produzione agricola destinata all’alimentazione umana e del bestiame e contrastare il forte aumento dei prezzi delle materie prime e degli impatti su domanda e offerta dei prodotti agricoli.
Questo è, probabilmente, l’esempio più virtuoso che si può citare per raccontare il grande dilemma che sta caratterizzando il dibattito mondiale sullo sviluppo sostenibile. Sia la pandemia che la crisi energetica unita alla guerra in Ucraina hanno imposto ai policy makers globali una lunga serie di correzioni di rotta.
Dalla riscoperta del carbone alle polemiche sulle centrali nucleari che hanno stoppato la fuga dall’atomo di diversi Stati, dalle politiche ondivaghe sulle fonti alternative fino al deciso cambio di rotta sulle strategie in agricoltura, l’agenda 2030 delle Nazioni Unite, con i 17 obiettivi per uno sviluppo sostenibile, è stata messa in secondo piano.
Per questo le giornate di Siena, ’Insieme per gli Sdgs’, dal 15 al 18 giugno, con La Nazione media partner assieme al ministero degli affari esteri, assumono un’importanza particolare. Stileranno lo stato dell’arte della discussione e delle strategie dei vari Paesi, sotto l’egida del direttore generale della Fao Qu Dongyu e con una lunga serie di esperti di agricoltura e alimentazione umana.
«La nostra bussola – afferma il professor Angelo Riccaboni, presidente Fondazione Prima e tra i policy makers della sostenibilità – dovrà essere la metafora dell’autostrada. Per raggiungere il traguardo dei 17 obiettivi dell’Onu, si può uscire da un casello per bypassare un cantiere o un ostacolo imprevisto lungo il cammino. Ma bisognerebbe rientrare subito, al casello successivo, per reimboccare il percorso virtuoso verso il traguardo. Anche a Bruxelles, in sede di Commissione Europea, ci sono dibattiti accesi persino sulle caratteristiche della dieta sostenibile, in pratica quella mediterranea. Troppe deroghe ai regolamenti, l’importante è che siano temporanee».
Sarà uno degli argomenti principali anche della Scuola per lo sviluppo sostenibile, con 370 studenti da 60 Paesi.