Oltre 2.200 alberi da piantumare, più di mille arbusti, 1100 rampicanti, 400 piante al chiuso e una serra idroponica. Sono i progetti di forestazione urbana messi in campo dal Comune in collaborazione con i privati per rendere la città di Prato più verde, contrastare il surriscaldamento globale e abbattere le emissioni inquinanti. Il progetto di punta è quello delle giungle urbane: qui il primo cantiere a partire è stato in queste settimane quello al mercato coperto di via Giordano al Macrolotto Zero, dove nascerà la fabbrica dell’aria.
Grazie alla piantumazione di piante e rampicanti all’interno e sulla facciata dell’immobile e col contributo di uno specifico macchinario si riuscirà automaticamente a ripulire l’aria all’interno del capannone. Se in via Giordano si è già partiti, a breve inizieranno i cantieri pure in via di Turchia, con la riqualificazione verde delle case popolari di San Giusto, e vicino al Parco Prato dove verrà realizzata una serra idroponica, con le coltivazioni da affidare agli stessi cittadini del quartiere.
L’ultimo progetto di rigenerazione di un immobile nell’ambito delle giungle urbane è quello che riguarda la sede di Estra in via Panziera, che dovrà essere ricoperta di alberi e verde. Di pari passo con Urban Jungle, viaggia anche il progetto Forest City. In questo caso si va a intervenire su tre punti della città lungo l’asse della declassata dove ci sono molto cemento e picchi di calore, andando a piantumare centinaia di alberi che possano mitigare la situazione ambientale. Le fasi preliminari all’assegnazione dei cantieri sono in corso al Pecci, nella porzione fra il museo e viale Da Vinci, e al parcheggio scambiatore Nenni che finora non è mai riuscito a trovare la sua vera utilità per la sosta dei pratesi. Il terzo punto individuato è quello di via Rimini nella porzione vicino alla passerella che permette di attraversare la declassata.
Secondo il Comune la presenza di centinaia e centinaia di alberi lungo l’asse Da Vinci sarà strategica per compensare il transito giornaliero di decine di migliaia di automobili dirette verso Firenze e Pistoia. Poi, sempre in ottica green, si passa ai progetti finanziati dal ministero della transizione ecologica. Il più importante è quello che porta alla forestazione totale dell’ingresso dell’ospedale Santo Stefano e della vicina cassa di espansione che in prospettiva potrebbe riportare alla riapertura del sottopasso di via Ciulli. Il secondo intervento avverrà all’ex Campolmi fra biblioteca e mura, e infine i lavori del progetto ‘Start Park’ per creare nuovi servizi e infrastrutture a servizio dei giardini di prossimità del Soccorso, una dei quartieri più complessi della città. Oltre ai finanziamenti regionali e ministeriali, anche le grandi aziende possono fare la loro parte per piantumare nuovi alberi in città.
Tre le aree individuate dal Comune, a partire da Tobbiana nello spazio verde fra la tangenziale e via Mati. Qui grazie a un’area boscata si potrebbero fissare 3mila chili di anidride carbonica e abbattere le polveri sottili provenienti da viale Allende. Lo stesso dovrebbe avvenire nelle idee del Comune al Parco degli Aquiloni fra via Marie Curie e via Giugni. In questo caso si doterebbero i quartieri di Galceti, Maliseti, Narnali e San Paolo di una maxi area boscata, abbattendo di pari passo 5mila chili di anidride carbonica e le polveri sottili provenienti da viale Fratelli Cervi. Infine via Manzoni, fra Iolo e Casale, dove con un bosco urbano si potrebbero fissare 1.300 chili di Co2.
Infine c’è la raccolta fondi fra i cittadini. Cinque i progetti da realizzare con l’aiuto dei pratesi: una barriera verde fra declassata e la scuola Datini, un’area boscata a Santa Lucia fra via Bensa, il Bisenzio e l’impianto sportivo Rossi, un polmone verde a Maliseti per contrastare il traffico di via Melis, un filare di alberi nel parco Merini a Grignano, e piantumare nuovi alberi nei giardini di via Picasso a Mezzana.
Scuole e tribunale. La svolta ecologica
A fianco dai progetti da realizzare, ci sono gli interventi già completati. Come i 16 alberi piantumati davanti al tribunale, grazie alla donazione dei Lions Club dell’area pratese. E ancora la forestazione del giardino della scuola media Leonetto Tintori col contributo dell’associazione degli ex studenti. Senza dimenticare la svolta verde alle scuole Ammannati, con 15 alberi piantumati grazie all’aiuto dell’azienda Nwg. Infine il ‘Prato Green Hospital’ che col finanziamento di Obi garantirà la forestazione del pronto soccorso pediatrico.
Rivoluzione in declassata per abbattere lo smog. Nell’ambito di Forest City si interverrà al museo Pecci e al parcheggio di via Nenni
1. Mitigazione. Il progetto «Forest City» interverrà su tre punti della città lungo l’asse della declassata dove ci sono molto cemento e picchi di calore, andando a piantumare centinaia di alberi che possano mitigare la situazione ambientale
2. Punti strategici. Le fasi preliminari all’assegnazione dei cantieri nell’ambito di Forest City sono in corso al Pecci, nella porzione fra il museo e viale Da Vinci, e al parcheggio scambiatore Nenni che finora non ha trovato la sua vera utilità per la sosta dei pratesi
3. Soccorso. Fra gli interventi finanziati dal ministero della transizione ecologica ci sarà quello all’ex Campolmi fra biblioteca e mura, e infine i lavori del progetto ‘Start Park’ per creare servizi e infrastrutture vicino ai giardini del Soccorso