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Home > Emilia Romagna > La storia di domani: ecco i progetti milionari per il parco archeologico di Galeata (Forlì-Cesena)

La storia di domani: ecco i progetti milionari per il parco archeologico di Galeata (Forlì-Cesena)

I fondi del Pnrr servono anche per musealizzare il grande mosaico pavimentale e per potenziare il tessuto turistico del territorio

Sofia Nardi
5 Giugno 2022
Il mosaico pavimentale ritrovato nell’area archeologica della villa di Teodorico

Il mosaico pavimentale ritrovato nell’area archeologica della villa di Teodorico

Galeata (Forlì-Cesena) – Non si può pensare al futuro senza la consapevolezza del passato, perciò è così importante preservare la memoria di quel che è stato e conservarne le tracce. Lo sanno bene a Galeata, dove sono stati preparati e presentati due imponenti progetti che riguardano soprattutto l’importante patrimonio archeologico della zona, un’area che include i lacerti architettonici della città umbro romana di Mevaniola, non lontana dal borgo di Pianetto, e la cosiddetta villa di Teodorico, in località Pantano, ma anche altre realtà storiche e culturali locali.

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Il progetto più corposo è quello – composto da ben 16 interventi – che punta alle risorse del Pnrr alla voce ‘Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale e attività nei borghi storici’. Ad essere interessati sono il borgo di Pianetto, il suo castello medioevale, la villa di Teodorico, l’abbazia di Sant’Ellero e un tratto della via Romea Germanica.

I progetti necessitano di fondi per 1 milione e 757mila euro, 157mila dei quali sarebbero a carico del Comune; di questi, 570mila euro sarebbero investiti per la villa di Teodorico, in particolare per restaurare e poi scoprire e musealizzare i mosaici pavimentali del settore residenziale della dimora, per restaurare le strutture archeologiche del sito, ricoprire l’area termale e musealizzare gli snodi di collegamento tra struttura termale e residenziale. In progetto, inoltre, c’è la realizzazione di un parcheggio e un infopoint per i visitatori.

I fondi più ingenti – parliamo di 1 milione e 200mila euro – servono per creare un percorso capace di collegare i punti di maggiore interesse storico e culturale del territorio galeatese e per mettere in sicurezza il tortuoso percorso che conduce alla sommità del colle, sentiero che costituisce l’antica via che i pellegrini percorrevano da Galeata al monastero; alla chiesa abbaziale di Sant’Ellero, al cui interno, nella cripta, è conservato il sarcofago del Santo; qui i pellegrini celebrano un rito salutare, legato alle presunte proprietà miracolose della pietra.

Spostandoci a Pianetto, invece, i fondi sarebbero investiti anche per riqualificare il sentiero, compreso nel tracciato della via Romea Germanica, che conduce al castello e al risanamento conservativo del fabbricato del castello su cui esercitarono la loro influenza gli abati di sant’Ellero.

Gli amministratori, però, hanno in animo un progetto più complesso che punta non solo a valorizzare gli elementi storico-archeologici del territorio, ma soprattutto a coinvolgere le persone, dando vita a un vero e proprio sistema di economia circolare, favorendo l’insediamento di nuove imprese nel settore del turismo, della cultura, dell’artigianato e dell’agricoltura e la realizzazione di un albergo diffuso.

Una parte dei fondi, inoltre, sarebbero investiti anche per l’elaborazione di una strategia di marketing territoriale. Un’ulteriore perla galeatese è il museo Mambrini, collocato nella suggestiva cornice dell’ex convento dei Padri Minori di Pianetto: per ampliarne l’offerta formativa è in programma la realizzazione di una sala didattica multimediale.

Un altro progetto ad hoc mira ad attingere ai fondi del Pnrr anche per l’area archeologica di Mevaniola, per la quale è prevista una convenzione decennale tra Comune, segretariato regionale del Ministero della Cultura e Soprintendenza per la gestione e la valorizzazione dell’edificio termale, della piazza forense e in particolare del teatro, un esempio inconsueto nel suo genere, infatti il progetto non corrisponde ad un modello architettonico romano, ma si avvicina a modelli di tipo greco-ellenistici.

Grazie ai fondi saranno definite le modalità di apertura al pubblico, sorveglianza e accoglienza, ma anche la gestione di pulizia e manutenzione affinché i visitatori possano godere al meglio di quello che è un vero e proprio viaggio nella storia.

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