Modena – Monitoraggio continuo della sicurezza digitale da parte del Comune di Modena, in un’epoca in cui, quasi inutile dirlo, il tema della sicurezza dei dati è prioritario. Ad assicurare la massima attenzione sul tema è stato la stessa amministrazione comunale, spiegando come il Comune abbia attivato tutte le misure tecniche ed organizzative che sono previste dall’Agenzia per l’Italia Digitale.
Più nello specifico è l’assessore Carla Ludovica Ferrari ad entrare nel merito, nel rispondere ad una interrogazione presentata dal consigliere comunale del Pd Alberto Bignardi. Tra le misure che sono previste dall’Agenzia per l’Italia Digitale, la mappatura costante dei dispositivi e dei software autorizzati e non autorizzati, la protezione delle configurazioni hardware e software su tutti i dispositivi, anche mobili, la valutazione e la correzione continua delle vulnerabilità.
“Nell’ambito della cyber security – le parole dell’assessore Ferrari – non esiste una protezione che azzeri il rischio. Esistono, però, misure tecniche e organizzative, che abbiamo adottato nel livello avanzato previsto dai protocolli Agid, che consentono di ridurlo e di gestirlo. Il monitoraggio costante che consente di essere tempestivi nell’individuare e contrastare eventuali minacce è una di queste”.
In risposta alla domanda specifica posta nell’interrogazione dal consigliere, che rilevava come “numerosi enti della pubblica amministrazione utilizzino il software antivirus dell’azienda russa Kaspersky”, l’assessora ha precisato che “il Comune di Modena non utilizza prodotti Kaspersky”.
La realizzazione del Data Center di Modena, ha spiegato ancora l’assessore Ferrari, consente all’amministrazione di far migrare tutti i propri sistemi virtuali nella nuova struttura unica, sposando la strategia del Cloud della pubblica amministrazione e migliorando la sicurezza. Con questo obiettivo, ha ricordato l’assessora, il Comune di Modena “ha avviato due progetti che sono stati finanziati dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, per un totale di quasi un milione e mezzo di euro: 982 mila per i quattro progetti che consentono, appunto, il trasferimento del sistema nel Data center, e 516 mila per il progetto di adeguamento del sito internet istituzionale alle ultime linee guida Agid in tema di accessibilità, digitalizzando alcuni servizi e migliorando, così, l’esperienza del cittadino”.
L’assessore Ferrari ha proseguito ricordando che la sicurezza informatica si tutela non solo con le dotazioni tecnologiche ma anche attraverso la preparazione del personale dedicato, “nell’ente lavorano, infatti, figure professionali che hanno conseguito master e certificazioni in materia di cyber security, affiancate da tecnici di società specializzate”.
Ma, tra gli strumenti necessari e importanti per aumentare la sicurezza informatica, ha sottolineato l’assessora, c’è anche “la cyber sercurity awareness”, cioè il complesso delle misure culturali per la formazione e la consapevolezza nell’uso dei device e nell’accesso a internet.
“Resta fondamentale infatti – ha detto Ferrari – la crescita della cultura digitale di tutti gli utenti, dei dipendenti dell’amministrazione ma anche di tutti i cittadini, uno degli obiettivi che è alla base di Smart Life festival, la manifestazione sulla cultura digitale dedicata quest’anno al rapporto tra l’uomo e la macchina”.
Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, è intervenuto Giovanni Bertoldi (Lega Modena) che, sottolineando il valore degli investimenti a livello comunale, ha ricordato che “i problemi sono a livello nazionale, dove peraltro c’è stato ritardo nella messa in sicurezza delle infrastrutture informatiche”. Il consigliere, quindi, ha auspicato “che si continui a prestare massima attenzione al tema, a partire dalla formazione di operatori competenti e in grado di bloccare eventuali aggressioni alle reti”.
In replica, il consigliere Bignardi ha giudicato “positivi” gli interventi sulla cybersecurity sviluppati dal Comune, “in particolare gli investimenti sulle strutture e la formazione di operatori qualificati”. L’obiettivo, quindi, è continuare garantire “un presidio costante, di alto livello, contro eventuali aggressioni sia a livello locale sia nazionale”.