Bologna – Il Comune vara un patto sulla cybersecurity, la sicurezza informatica, insieme alla Città metropolitana, cui aderiscono gran parte delle Unioni dei Comuni e dei municipi dell’area provinciale. “La sicurezza cibernetica – spiega una nota del Comune – è uno degli interventi principali previsti dal Pnrr”.
Uno degli strumenti indicati a livello nazionale ed europeo per rimanere protetti di fronte alle minacce digitali che sempre più spesso colpiscono le amministrazioni pubbliche è quello dell’approccio cloud first, “orientato alla migrazione di dati e applicativi informatici delle singole amministrazioni verso un ambiente cloud”.
Negli enti locali minori, però, questa procedura è ostacolata anche dall’assenza di figure professionali competenti. Fra le misure previste dal Protocollo c’è quindi “il reclutamento di nuovo personale tecnico esperto in cybersecurity, necessario alla riorganizzazione dei servizi di sicurezza informatica, che andranno ad affiancare i tecnici che già sono in campo all’interno delle strutture dedicate degli enti”.
Strumento-chiave sarà anche “la promozione di percorsi innovativi per il reclutamento e la formazione di nuovo personale”. Si tratta, spiega Serse Soverini, deputato Pd che durante la campagna elettorale ha proposto il progetto a Matteo Lepore, oggi sindaco, “di formare nuove figure sul mercato del lavoro” grazie alla collaborazione degli Its, gli Istituti tecnici superiori.
In sintesi, si fa un concorso, una graduatoria e si avviano i vincitori all’Its. Per preparare i nuovi tecnici specialisti in sicurezza informatica per la pubblica amministrazione si parla di “moduli formativi di 2mila ore – spiega Soverini – di cui 1.200 in aule e laboratori e 800 nelle amministrazioni pubbliche, dagli enti locali ai ministeri”. Per i promossi sarebbe prevista l’assunzione di ruolo nella Pa.
“Siamo orgogliosi – commenta Massimo Bugani, assessore comunale all’agenda digitale – di essere pionieri e apripista di questo progetto per il reclutamento e la formazione di personale esperto in cybersecurity e dedicato alla pubblica amministrazione”.
L’obiettivo del progetto – che ha un respiro nazionale ed è sul tavolo di Vittorio Colao, ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale – è “la creazione di figure che oggi, sul mercato, non ci sono“, spiega ancora Soverini. E si stima che il settore della cybersicurezza possa richiedere, nei prossimi anni, “circa 100mila posti di lavoro”.
Altre azioni previste nel Patto riguardano la costituzione di un comitato di coordinamento del progetto, percorsi di collaborazione e condivisione di esperienze con altri enti locali ed eventuali collaborazioni di carattere pubblico-privato per la diffusione e l’innalzamento delle competenze digitali.
In un mondo in cui “i servizi rivolti ai cittadini sono fruibili sempre più attraverso strumenti e piattaforme digitali – afferma Franco Cima, consigliere metropolitano con delega all’agenda digitale – l’investimento in cybersecurity deve diventare prioritario per gli enti locali”.