Rimini – “Diversi istituti bancari stanno chiudendo sportelli nei comuni collinari e più lontani dalla linea di costa. Queste chiusure riguardano anche paesi della Valconca e della Valmarecchia”. Il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, nei giorni scorsi ha lanciato l’allarme dello spopolamento nelle vallate riminesi. “Tenere aperti uffici – continua – in territori piccoli, per le aziende private, non è economico. Motivazione comprensibile dal loro punto di vista, se non fosse però che si allarga così ancora di più la distanza tra centro e le aree marginali nella provincia di Rimini”.
Un cane che si morde la coda.
“Con meno servizi è più alto il rischio di spopolamento. A inizio anno avevo già posto una riflessione sul tema, in particolare sulla riduzione delle corse e sull’incremento dei costi del trasporto pubblico per chi vive nell’entroterra. Il risultato è quello che vede ognuno di noi quando, magari nei weekend, visita uno dei comuni dell’entroterra”.
Ovvero?
“Paesi belli, bellissimi, ma sempre più a trazione turistica. Con sempre meno residenti, soprattutto meno giovani, perché sono meno i servizi. Lo ritengo un problema vero, locale e nazionale, eppure assente nella campagna elettorale. Ma la sua soluzione, o non soluzione, segnerà il futuro dell’Italia nei prossimi 50 anni”.
Che fare?
“Occorrerebbe un cambio radicale, pensando ai territori marginali non come aree a cui togliere servizi (pubblici e privati) allorchè scatta la parola ‘razionalizzazione’, ma su cui investire”.
Basterà?
“Va riaperto il tema dell’edilizia. Il che non significa consumare nuovo suolo, ma ripristinare la possibilità di recuperare il patrimonio abitativo sfitto e poi metterlo a disposizione, a prezzi calmierati, di giovani coppie. Più in generale bisognerebbe assumere questo tema come priorità, e non pensare che basti qualche bonus e qualche festa o evento turistico a salvare quello che è il nostro territorio e non un pezzo distante di esso”.