Cesena – Uno dei progetti più ambiziosi che potrebbero ridisegnare la città nell’arco dei prossimi anni in accordo con le esigenze della comunità è quello di ‘Cesena Sport City’.
La carne da mettere sul fuoco è tanta, come dimostrano gli oltre venti milioni di euro di investimenti stimati che dovranno servire a realizzare gli impianti al servizio delle più svariate discipline: ora si tratta di iniziare a cuocerla.
Il progetto è nato quando l’assessorato allo sport guidato da Christian Castorri ha iniziato una fitta serie di incontri con tutte le realtà sportive del territorio. L’intento era quello di avere un quadro il più dettagliato possibile di una galassia sterminata fatta di tanto volontariato e passione, uniti all’impegno e alla professionalità di chi ogni giorno cerca di favorire la promozione di corretti stili di vita, a partire dalle nuove generazioni.
“La priorità – commenta Castorri – è sempre stata quella di avere un quadro ben delineato delle esigenze delle varie realtà sportive, per progettare insieme un futuro di qualità, senza mettere da parte le esigenze del presente”. Compito particolarmente gravoso nella fase della pandemia, con le conseguenze legate al covid che si sono fatte sentire in maniera significativa nelle casse dei vari club, alle prese con una situazione di forte incertezza legata alle disposizioni sanitarie restrittive e alla conseguente riduzione del numero degli iscritti.
“Anche in seguito a questo – riprende Castorri – lo sport sta cambiando radicalmente e il compiuto delle amministrazioni pubbliche è quello di restare al passo coi tempi. Per questo il dialogo – prima di tutto con le parti direttamente in causa, ma in genarle con l’intera comunità – deve mantenersi costante e produttivo. In quest’ottica abbiamo lavorato alla realizzazione di un nuovo quadro cittadino, fatto di una serie di aree specifiche già individuate (su tutte l’Ippodromo, Case Gentili, Le Vigne e il quartier Fiorenzuola, ndr) strettamente interconnesse tra loro attraverso una rete di piste ciclabili”.
Molte parole e primi progetti. Ora è arrivato il tempo di salire di colpi, trasformando gli intenti politici in risultati tangibili, per non restare prigionieri della sfera delle buone intenzioni rimaste tali. La chiave di volta a riguardo potrebbero essere i fondi messi a disposizione dal Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che agli occhi della comunità hanno due incontestabili vantaggi: rappresentano un serbatoio quantitativamente importante dal quale attingere e per non venire revocati necessitano di un impiego in tempi molto rapidi.
Palazzo Albornoz ha partecipato recentemente a due bandi ed entro l’estate conta di avere un quadro piuttosto delineato della situazione, con l’auspicio di veder insediare i primi cantieri entro la metà del 2023.