Bologna – Gli sviluppatori di videogiochi dell’Emilia Romagna hanno una nuova opportunità per far crescere i loro progetti. Sviluppare e rafforzare l’industria dei videogame nel nostro territorio regionale è infatti l’obiettivo di Bologna Game Farm, il progetto per lo sviluppo del settore videoludico, di cui a metà luglio è uscito il bando per la seconda edizione. Si punta a far fare all’industria delle software house del territorio il ‘salto di categoria’ in un comparto che non conosce crisi.
Si tratta, in sostanza, di un acceleratore di startup promosso da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna, coordinato dal Comune di Bologna nell’ambito delle azioni di sostegno alle industrie culturali e creative in collaborazione con IncrediBOL! e ART-ER e realizzato con IIDEA – Italian Interactive & Digital Entertainment Association.
I numeri dell’industria videoludica fanno gola: con una trentina di aziende (il 20% dei quali ha un fatturato superiore a 250mila euro), l’Emilia-Romagna si colloca al secondo posto in Italia tra i territori con più imprese del comparto; quasi tutti i dipendenti (l’86%) sono under 36.
“Bologna Game Farm è un’opportunità unica di crescita, un sogno che si realizza per gli sviluppatori bolognesi e di tutta l’Emilia-Romagna”, commenta Ivan Venturi, classe 1970, uno dei fondatori della Simulmondo, una delle prime software house bolognesi attiva negli anni Ottanta-Novanta.
Attraverso il bando pubblicato il mese scorso, si legge in una nota, “vengono messi a disposizione quattro contributi da 30.000 euro e un percorso di accelerazione su misura per sviluppare progetti di videogiochi e definire un’adeguata strategia di commercializzazione a cura dei professionisti di IIDEA”.
La sede dell’acceleratore è alle Serre di Art-ER, spazio dedicato a startup innovative e hub dell’ecosistema regionale a supporto della creazione d’impresa.
L’obiettivo del bando “è favorire il rafforzamento delle capacità manageriali e imprenditoriali del settore in Emilia-Romagna, incrementare la consapevolezza dell’importanza del comparto per la crescita economica del sistema produttivo regionale e sviluppare relazioni tra il settore videoludico e l’ecosistema regionale dell’innovazione, favorendo l’incrocio con altri settori”.
Guidati dal coordinatore Ivan Venturi – che nel 2020 è stato inserito da Gameindustry.biz tra i 100 Game Changers per il suo impegno nelle tematiche sociali, quali il genere e la disabilità nei videogiochi – e dai tutor, e grazie al contributo degli enti promotori, i partecipanti al Bologna Game Farm ricevono “formazione specifica per le pratiche di impresa, per la produzione e per la commercializzazione internazionale dei loro videogiochi”.
I partecipanti procedono quindi nello sviluppo del prototipo fino alla presentazione dello stesso alle fiere internazionali di settore. È inoltre previsto supporto nell’integrazione delle loro attività imprenditoriali nel contesto dell’ecosistema regionale dell’innovazione, allo scopo di favorire le loro opportunità di crescita.