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Home > Emilia Romagna > Carpi (Modena), un Parco didattico per la sfida ecologica

Carpi (Modena), un Parco didattico per la sfida ecologica

A Carpi ripartito il progetto frenato da terremoto e pandemia: pronto in autunno. Il Petermar prevede attività divulgativa e di ricerca su rifiuti e fonti rinnovabili

Maria Silvia Cabri
24 Luglio 2022

Carpi (Modena) – Il ‘Parco Eco-TEcnologico per il Recupero di MAteria ed energia dai Rifiuti’, in sigla ‘Petermar’, è proiettato verso la sua rinascita in un’ottica smart e didattica. Nel 2010 la Provincia di Modena annunciò la nascita del progetto del Parco eco-tecnologico ’Petermar’, a Fossoli di Carpi, in via Remesina esterna, per il recupero di materia dai rifiuti.

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Il ‘Petermar’ fu completato a inizio 2012, ma a seguito del sisma di maggio di quell’anno, fu temporaneamente occupato dai servizi pubblici diventati inagibili; solo nel 2019 si riprese il percorso interrotto ma una nuova emergenza, la pandemia, ha ulteriormente tardato i lavori per il Parco fondato da Regione, Provincia, Unione, Aimag, Tred-Carpi srl e Ca.Re.

Ora però i tempi paiono maturi: nei giorni scorsi infatti il Comune ha autorizzato la prossima concessione della sede ’Petermar’ a Unimore, prevedendone gli indirizzi, in virtù del protocollo a tre stipulato nel luglio 2021 con Aimag.

“La decisione attuale ha radici nel passato – spiega Riccardo Righi, assessore ad Ambiente e transizione ecologica per il comune di Carpi –. Il Parco Eco-Tecnologico, infatti, doveva essere un Centro di ricerca in collaborazione con l’Università, sulla base dei concetti dell’economia circolare ed ottimizzazione della raccolta dei rifiuti. Ora il progetto è stato ripreso in mano dagli enti interessati e arricchito dalla ‘contemporaneità’, alla luce di concetti come la sostenibilità ambientale e la lotta all’inquinamento globale. Gli obiettivi – prosegue l’assessore Riccardo Righi – sono dunque quelli di rafforzare la presenza sul territorio di spazi dedicati alla formazione, la divulgazione scientifica e lo sviluppo sostenibile, sostenendo la ricerca e la diffusione di nuove tecnologie e modi per produrre energia partendo dalle risorse del territorio, intensificando e promuovendo progettualità di respiro nazionale ed europeo”.

“Nei giorni scorsi – spiega Righi – si è concluso l’iter che porterà a nuova vita lo spazio. Restano da perfezionare, nelle prossime settimane, gli atti di concessione e da sottoscrivere il contratto attuativo, guardando al subentro delle attività dopo una manutenzione straordinaria già programmata: l’obiettivo è inaugurare in autunno. Fondamentale è stato il contributo delle strutture tecniche dei diversi Enti e degli altri tre Comuni che nell’ultimo anno hanno collaborato assiduamente per definire e concretizzare questo importante progetto”.

La struttura sarà a servizio del territorio e degli enti costituenti ‘il Consiglio del Parco’: fra le attività didattiche previste, visite d’istruzione, seminari, tirocini ed attività progettuali; poi interventi formativi per le secondarie di primo e secondo grado, interventi a carattere divulgativo rivolti a cittadini e studenti, master universitari di secondo livello inerenti la transizione energetica e le fonti rinnovabili, seminari e congressi scientifici del settore dell’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, l’idrogeno verde e l’economia circolare.

Conclude Righi: “La politica deve svolgere un ruolo attivo nelle enormi sfide che il futuro ci pone davanti: dobbiamo accelerare la transizione ecologica e diventare protagonisti del cambiamento. Per farlo è necessaria la collaborazione di tutti, dal cittadino alle imprese, dagli Enti locali a quelli sovraordinati, condividendo le proprie esperienze e i propri strumenti per scrivere un nuovo capitolo che parli di sostenibilità e tutele dell’ambiente”.

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