Sesto San Giovanni – Sullo schermo appare un’immagine parzialmente nascosta: bisogna indovinare cos’è. Poi tocca memorizzare il nome di alcune persone reali, ricordando la didascalia sotto ogni foto. C’è l’oggetto, immortalato da prospettive diverse e inedite, da individuare. E poi l’intruso da riconoscere, attraverso immagini sovrapposte. Sono alcuni esercizi con cui la Fondazione La Pelucca offre agli anziani una stimolazione quotidiana multidisciplinare con le nuove tecnologie.
La onlus di Sesto San Giovanni ha infatti lanciato un Centro Diurno Integrato Virtuale, capace di raggiungere chi non può accedere fisicamente al servizio. «Attraverso una serie di esercizi andiamo a riattivare competenze residue. Si parte da test di valutazione per strutturare il programma personalizzato e creare gruppi omogenei – spiega la dottoressa Valeria Crepaldi, neuropsicologa dell’Irccs Besta e parte dell’equipe scientifica sestese -. Dobbiamo promuovere esperienze gratificanti anche per l’autostima degli anziani. ‘Basta tenerli occupati’ non è per noi metodo».
Il programma si articola tra valutazione iniziale, intervento con training, rivalutazione con gli stessi test per verificare se la persona in carico ha mantenuto o migliorato benessere e competenze. Attualmente i gruppi sono tre: il primo di prevenzione, il secondo formato da chi ha lieve e media demenza e il terzo da chi è affetto da Alzheimer.
«Abbiamo una signora 87enne che è riuscita da sola a collegarsi ogni mattina dal suo computer: già questo, per lei, ha rappresentato una grande gratificazione perché è riuscita a fare qualcosa di nuovo – sottolinea Luciana Castellini, educatrice professionale con esperienza di formazione a distanza -. La difficoltà degli esercizi aumenta man mano: ci sono anche prove di logica e matematica, oltre a quelle di ascolto di storie o spezzoni di documentario, che sono tra le più apprezzate».
L’ambizione della Pelucca è esportare il modello e offrire il servizio virtuale a tutti i Comuni. «Durante il lockdown, i familiari ci raccontavano la perdita di autonomia dei genitori, che accusavano anche la chiusura relazionale. Nel mentre, gli anziani imparavano a usare smartphone e WhatsApp – ricorda la dottoressa Mariarosaria Liscio, responsabile scientifica del progetto -. Tante strutture hanno poi deciso di chiudere i centri virtuali: noi vogliamo andare avanti nella riabilitazione neuropsicologica e raggiungere tutti».
Il vantaggio della tecnologia è che permette di accogliere anche pazienti fuori Comune e regione. «Offriamo 5 ore settimanali di prestazioni: 2 di stimolazione cognitiva, con attenzione a memoria e linguaggio, 2 di riattivazione motoria con la prima parte di riscaldamento e poi esercizi specifici su muscolatura, postura, equilibrio – conclude la dottoressa Sara Confalonieri -. Infine, un’ora ludico ricreativa per la comunità virtuale: musicoterapia, karaoke, bingo, giochi per sollecitare la sfera dell’umore ed evocare qualche ricordo».
Primi partecipanti anche extra confine. Tra i 18 “debuttanti” del percorso integrato un umbro e un romano
La Pelucca è la Fondazione che gestisce i servizi socio-sanitari di Sesto San Giovanni: una Rsa, un centro diurno integrato, una residenza per disabili, un hospice, un nucleo Alzheimer e i mini alloggi protetti dedicati agli anziani che sono ancora autosufficienti. Offre anche servizi domiciliari, attraverso il progetto della residenza sanitaria aperta. Attualmente il cdi di via Boccaccio accoglie 25 anziani: tutti i posti accreditati dalla Regione sono stati saturati e sono tornati fisicamente i sestesi che, durante il lockdown, avevano frequentato da casa da remoto. Il centro diurno virtuale ha già 18 partecipanti: tra questi ci sono anche un anziano di Roma e uno di Chieti.