Robecco sul Naviglio (Città Metropolitana di Milano) – 70milioni di metri cubi di biometano, capaci di alimentare 200mila auto per 11mila chilometri all’anno ciascuna, reperibili letteralmente a Km0, grazie ai soli rifiuti umidi e ai fanghi provenienti dalla depurazione delle acque. È questa la miniera di cui dispone la Lombardia, grazie ai 65 impianti per il compostaggio, la digestione anaerobica e aerobica già presenti, e che potrebbe addirittura fruttare oltre 150milioni di metri cubi semplicemente incrementando la raccolta differenziata.
A disegnare lo scenario è Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano. Entro la fine del 2022 Gruppo CAP è in grado di produrre, sfruttando esclusivamente i propri impianti già esistenti nel territorio sul quale opera, oltre 10 milioni di metri cubi di biogas, da cui ricavare 5milioni di metri cubi di biometano in grado di fornire 51milioni di kwh all’anno, bastanti per alimentare 15.500 automobili per oltre 172milioni di chilometri.
Il biogas viene ottenuto dagli impianti di depurazione che sono attivi a Robecco, Bresso, Pero, Peschiera e Sesto San Giovanni. Estendendo il trattamento della frazione umida dei rifiuti domestici anche agli impianti di Pero e Cassano, si potrebbe arrivare a produrre 24milioni di metri cubi di biogas, pari a oltre 13,5milioni di metri cubi di biometano, in grado di fornire 123milioni di kWh all’anno, e bastanti per far viaggiare 41mila auto per 320milioni di chilometri.
Energia totalmente green, perché derivante dal trattamento dei fanghi da depurazione, oltre 90mila tonnellate prodotte ogni anno negli impianti di CAP. Ma si tratta solo del punto di partenza: secondo i calcoli effettuati dai tecnici di CAP, la Città metropolitana di Milano potrebbe recuperare 40milioni di metri cubi di biogas, dai quali si trarrebbero 24milioni di metri cubi di biometano, mentre considerando l’intero territorio lombardo si potrebbero produrre 112.659.000 metri cubi di biogas da cui trarre 67.595.400 metri cubi di biometano, quelli che servono ad alimentare un parco di 204mila auto per una media di 10.000 km ciascuna.
Cosa significa in termini di energia? Quasi 600 milioni di kWh all’anno. «La transizione energetica è una sfida che dobbiamo affrontare da subito pensando alle nuove generazioni, e le aziende pubbliche devono essere mettere in campo tutto il loro know-how e il loro potenziale industriale – spiega Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP –. Il nostro impegno nel recupero di materie prime seconde, dell’innovazione tecnologica testimonia la volontà di lavorare oggi per costruire il mondo di domani».
Una nuova vita anche per le acque reflue
Garantire una gestione ecologica ed economica della fossa biologica. È questo l’obiettivo del nuovo servizio spurghi erogato da Gruppo CAP che prevede il regolare smaltimento dei reflui grazie all’utilizzo degli impianti e delle tecnologie di ultima generazione adottate dalla società. La sostenibilità sarà garantita da camion a basso impatto ambientale e da bioraffinerie in grado di dare nuova vita ai reflui urbani che verranno trasformati in biogas e biometano.
Per attivare il servizio basterà chiamare il servizio di assistenza clienti al numero 800 428 428 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30. Per i servizi di disotturazione e per emergenze negli orari notturni e nei festivi chiamare il numero 800 015 181.
Il servizio, per ora, sarà attivo soltanto nei comuni di Abbiategrasso, Albairate, Arese, Arluno. Bareggio, Bernate, Boffalora, Buscate, Busto Garolfo, Casorezzo, Castano Primo, Castellanza, Cerro Maggiore, Corbetta, Cuggiono, Gaggiano, Gudo Visconti, Inveruno, Lainate, Legnano, Magenta, Magnago, Marcallo, Morimondo, Motta Visconti, Nosate, Pero, Pogliano, Pregnana, Rho, Robecco, Robecchetto, San Giorgio, San Vittore Olona, Santo Stefano, Settimo, Trezzano, Villa Cortese, Vittuone.