«Milano ha già un ruolo chiave nell’economia digitale ma il suo peso è destinato a crescere nei prossimi anni perché sarà al centro dei corridoi digitali. Le ripercussioni saranno molto positive sul territorio: molte aziende italiane e straniere si trasferiranno generando migliaia di posti di lavoro, ricerca e sviluppo, software house localizzate».
A dirlo è Emmanuel Becker, managing director Italy di Equinix, azienda globale di infrastrutture digitali presente in 52 mercati e che ha scommesso molto sulla città sotto la Madonnina dove sono presenti 4 dei suoi data center in Italia.
«Il data center non è solo un building tecnico che ospita server: mette in comunicazione le principali aziende del mondo coi propri clienti, dipendenti e partner tutelando il loro business. Si tratta di una struttura che deve garantire i massimi livelli di sicurezza contro le possibili intrusioni fisiche e nei collegamenti, oltre a un costante approvvigionamento energetico» chiarisce il top manager di Equinix.
L’ultima infrastruttura ad essere entrata in funzione (il 17 aprile del 2021) è la più grande: denominato ML5, il data center International Business Exchange, a Settimo Milanese, è frutto di un investimento di 51 milioni di dollari e offre una colocation (ossia uno spazio dedicato ad ospitare la macchina fisica e lo storage connesso delle aziende ndr) all’avanguardia, oltre a servizi di interconnessione avanzati. Al momento ML5 fornisce una capacità di 500 cabinet e uno spazio di colocation di 1.400 metri quadri ma al suo completamento totale saranno 1.450 cabinet equivalenti e l’area di colocation supererà 4.200 metri quadri. ML5 si aggiunge all’offerta degli altri tre data center esistenti: a Milano ML2 di via Savona e ML4 di via privata Cascia, con ML3 a Basiglio.
«Questi tre data center offrono già l’accesso a un’ampia scelta di fornitori di servizi di rete, punti di scambio Internet, reti di distribuzione di contenuti e fornitori di servizi cloud. L’espansione con ML5 supporta ulteriormente le aziende italiane nel portare avanti le proprie strategie di digital transformation, oltre a consentire alle aziende globali di tutti i settori di espandere le proprie attività in Italia» afferma Becker.
Ma c’è dell’altro: Equinix ha lavorato sul progetto per costruire un nuovo hub di attracco per cavi sottomarini a Genova, denominato GN1, appena inaugurato il 23 maggio. Vodafone, che è la capofila del consorzio per gli approdi europei, farà qui attraccare il sistema di cavi 2Africa, utilizzando la struttura GN1 di Equinix come punto di interconnessione strategico per il sistema di cavi per le telecomunicazioni. Entro il 2024 l’infrastruttura circumnavigherà il continente africano, collegando direttamente 46 località attraverso Africa, Europa e Asia, sostenendo l’ulteriore crescita di 4G, 5G e della banda larga.
«GN1 è un elemento chiave per disegnare il nuovo corridoio digitale e avrà una connessione in fibra diretta a ML5, permettendo ai clienti di Equinix di aumentare il numero di partner con cui connettersi ed espandere la loro reach in nuovi mercati. Proprio grazie a GN1 Milano diventerà il “place to be” per tutte le aziende che vogliono scommettere nel digitale» conclude il top manager.