Monza – Guardando verso sud dal sentiero al piano del laghetto, sopra le grotte dei giardini reali, si possono vedere scalinate di marmo, parterre fioriti, un lungo canale navigabile e un lago circolare. E poi ancora vasi d’agrumi, un labirinto, l’orangerie, il roccolo e un giardino lunare di betulle. Sono i giardini arciducali di Monza così come non sono stati mai visti.
L’immagine della Villa Reale del Piermarini realizzata ai tempi dei suoi primi inquilini, Ferdinando d’Asburgo e Beatrice d’Este. E che il principe Eugenio di Beauharnais, viceré d’Italia, a inizio Ottocento fece demolire, convinto dall’architetto Luigi Canonica a eliminare quel giardino formale col suo stile imperiale per dimostrare il potere del sovrano sulla natura, per seguire il gusto del giardino all’inglese che ormai era diventato ‘di moda’ e che ancora oggi disegna un tutt’uno con il Parco.
Ma oggi quella storia rivive grazie al Centro documentazione Residenze Reali Lombarde e, soprattutto, grazie alla tecnologia: realtà virtuale e 3D permetteranno – attraverso speciali visori come quelli dei videogiochi più evoluti – di effettuare visite guidate immersive lungo un percorso di venti tappe per conoscere la storia dei giardini reali. Una macchina del tempo che fa scoprire come il Piermarini, fin dai primi mesi di cantiere della Villa, avesse previsto di realizzare una piccola Versailles a Monza. Un progetto che si credeva fosse rimasto solo sulla carta, ma che invece un promemoria datato 1784 dell’Arciduca Ferdinando al fratello Giuseppe, diventato imperatore, in cui elenca i lavori eseguiti per i giardini di Monza e allega una piantina dettagliata, dimostra essere stato realizzato.