Monza – La creatività artistica che si intreccia con il genio tecnologico. Per unire reale e virtuale e innescare una ‘rivoluzione copernicana’ sulla competitività delle imprese, sull’efficienza delle pubbliche amministrazioni e sulla qualità della vita.
È il Dna di Nfactory, declinazione della ‘sturtup di startup’ Racket Dreams, la prima factory di prodotti per il metaverso dedicata ai grandi brand. Una boutique che sviluppa progetti innovativi business oriented sfruttando le opportunità del web 3.0, creando veri e propri Branded Metaverse Program. Quattro i buoni motivi per cavalcare l’onda su cui questo nuovo modo di fare business viaggia sia in termini di fama sia di giro d’affari.
Innanzitutto «all’interno dell’azienda vengono creati nuovi centri di profitto con iniziative ad alto impatto mediatico». I token (gettoni) generati permetteranno di possedere un nuovo asset di proprietà intellettuale nel metaverso, il brand si potrà distinguere per ‘innovatività’ e, soprattutto, crescerà di valore. Basta seguire i trend. Il lavoro di Nfactory, fondata dal monzese Emanuele Manzotti, è di identificare la migliore chain su cui sviluppare il progetto in funzione degli obiettivi del brand, lavorando sulle principali blockchain come Ethereum, Immutable X, Polygon, e Waves e su marketplace come Open- Sea e Binance.
«Vogliamo rivoluzionare il modo di realizzare progetti nel metaverso, partendo dall’obiettivo di business e offrendo ai grandi brand le giuste professionalità per le scelte delicate che determinano l’efficacia di queste iniziative – la strategia di Manzotti -. Grazie a un team multidisciplinare, uniamo creatività artistica e tecnologia con la pragmaticità dell’analisi di business e della gestione dei diritti di proprietà intellettuale degli asset generati, proponendo alle aziende un progetto blockchain completo».
Parola chiave, blockchain: un registro condiviso e immutabile che facilita il processo di registrazione delle transazioni e la tracciabilità dei beni in una rete commerciale. Poi ci sono gli NFT (non fungible token) che ti danno una prova tangibile di proprietà di un bene digitale. «Vogliamo creare un ponte sempre più solido tra elemento fisico e virtuale del metaverso».
Una vetrina “reale” anche per la moda
Lo tsunami sul mercato si è scatenato l’anno scorso con l’opera digitale NFT “Everydays: the first 5000 days 2021” di Beeple, collage di immagini ceduto per 69,3 milioni di dollari. Poi brand di lusso come Gucci o catene come Zara hanno aperto i loro store nei Metaverse Fashion District per dare ai propri clienti esperienze immersive.