Alla scoperta dell’altra Isola: oltre alla movida c’è di più. A un progetto innovativo – che unisce sito, applicazione, una mappa e una bandierina «distintiva» – va il merito di aver acceso i riflettori sul volto creativo, produttivo e «diurno» di uno dei più storici quartieri milanesi. Si chiama «L’Isola Artigiana » l’iniziativa lanciata dal settembre 2020 e realizzata dal Distretto urbano del commercio Isola, in collaborazione con Confartigianato, Politecnico e Confcommercio Milano e il sostegno del Comune di Milano, per far scoprire ai turisti (ma anche a tanti milanesi) una quarantina di indirizzi di maestri artigiani della zona.
«L’artigianato all’Isola ha una lunga tradizione che risale alla fine dell’Ottocento. La presenza di fabbriche importanti come Pirelli o Brown-Boveri richiedeva un indotto artigianale di meccanici, elettricisti e ferramenta. Oggi questa tradizione si è trasformata: da un artigianato esclusivamente di riparazione si è passati ad un artigianato anche creativo che realizza manufatti unici, spesso vere opere d’arte» afferma Arianna Petra Fontana, presidente della sezione territoriale di Milano di Confartigianato.
Sono spazi, botteghe e atmosfere preesistenti che si affiancano alle architetture contemporanee dei grattacieli della vicina piazza Gae Aulenti, in un contesto riuscito di ibridazione urbana. «All’Isola la tradizionale capacità di fare e di sapere fare bene si unisce a una sensibilità spiccata per le nuove tendenze e le nuove tecnologie. Le sue botteghe artigianali offrono concrete opportunità ai giovani mettendo a frutto il loro talento, come orafo o restauratore ad esempio, ma anche il loro know-how digitale, molto apprezzato dalle piccole imprese impegnate nella digitalizzazione » aggiunge Fontana.
«L’Isola Artigiana» svela la ricchezza del tessuto artigianale, sfruttando le leve del fisico e del digitale, con una mappa delle attività disponibile in versione online e cartacea (quest’ultima distribuita in molti alberghi). Ha reso facilmente riconoscibili gli indirizzi dei laboratori con bandiere segnaletiche (con un logo firmato dal Politecnico) e ha curato la presentazione in rete delle varie produzioni attraverso un sito (www.distrettoisola.it) e l’app «Milano Distretto Isola» ricchi di foto, dettagli e continui aggiornamenti. Fra le attività «mappate » il Laboratorio Cagliani, terza generazione di restauratori di mobili, in via Civerchio dal 1936, o il laboratorio di via Pepe, diretto dal 2014 da Pietro Algranti che realizza mobili di design da legno di riciclo. In via Pastrengo c’è la bottega di Lorenzo Lippi, considerato uno dei più bravi liutai italiani, e in via Thaon di Revel la gioielleria etico di Uroburo che offre la possibilità di inserimento lavorativo a persone con disagio psichico. A «L’Isola Artigiana» si affiancherà da aprile un nuovo progetto parallelo, «L’Isola dell’Arte», con l’obiettivo di far conoscere le gallerie d’arte e i laboratori di artigianato artistico del quartiere.
Riflettori accesi sull’Isola dell’Arte
In occasione di Mi-Art, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano, il Distretto Isola del Commercio ha promosso “L’Isola dell’Arte” con l’obiettivo di mettere in luce un altro lato di un quartiere “crogiuolo” di cultura e innovazione e non solo indirizzo della movida. In distribuzione una mappa dei 27 luoghi artistici dell’Isola come gallerie, botteghe creative, monumenti a cui si aggiungono percorsi di street art: “L’Isola dell’Arte” è disponibile anche in versione digitale, in app e sul sito www.distrettoisola.it