Monza – Le curve sopraelevate non furono un laboratorio soltanto per il motorsport. I guardrail montati lì ci sono stati copiati dagli americani e quelli che troviamo oggi sulle nostre strade e autostrade sono figli proprio di quelli. Sul circuito immerso nel Parco cintato più grande d’Europa hanno testato pure il telepass e l’asfalto drenante. Non ha mai smesso di essere (anche) un laboratorio del futuro il Tempio della Velocità.
Il luogo ideale dove provare sul campo i migliori frutti della ricerca italiana in materia di sicurezza stradale. Come Guardled, una tecnologia di illuminazione per le autostrade di ultima generazione progettata da Roadlink, azienda parte del gruppo specializzato in barriere autostradali ecosostenibili Vita International, con la collaborazione di Fasipol, azienda produttrice di soluzioni in poliuretano.
Il prodotto – che conta già diverse applicazioni in Italia tra cui il casello autostradale di Spinea, lo svincolo di san Michele all’Adige e alcuni tratti delle autostrade meridionali – è altamente performante in condizioni di pioggia e nebbia, poiché contribuisce a evitare sgradevoli e potenzialmente pericolosi riflessi. Inoltre, aiuta a contrastare l’inquinamento luminoso e il dispendio energetico con un risparmio che va dal 50 all’80% rispetto ai metodi tradizionali.
Pilastro della soluzione che insieme al team di ingegneri ha individuato è l’illuminazione bianca a led grazie a strisce collocate, dopo un attento studio, all’altezza, ritenuta ottimale, di 40 centimetri da terra. L’illuminazione dal basso garantisce una maggiore gradevolezza alla vista, con il risultato che la fonte luminosa disturba di meno, non soltanto l’ambiente ma anche l’occhio del guidatore, rendendo più nitida la percezione degli oggetti.
Guardled è anche un dispositivo intelligente che offre molteplici modalità di utilizzo: oltre all’illuminazione bianca c’è l’opzione di luce lampeggiante arancione che può essere attivata quando c’è necessità di segnalare situazioni di pericolo o tratti di strade pericolose. La gestione da remoto consente poi di monitorare e modificare a distanza l’illuminazione, mentre i sensori posizionati sui guardrail permettono l’adattamento a particolari situazioni di traffico, alla presenza di incidenti e persino la rilevazione di eventuali mezzi contromano. Con una naturale evoluzione verso nuove avveniristiche funzioni capaci di far comunicare il guardrail con i veicoli. Nell’ottica delle smart road.
Ora si pensa anche alla tutela del verde
Non solo motori. L’autodromo accelera sulla svolta green e prosegue sulla corsia della sostenibilità con un piano da 2,3 milioni di euro che entro la fine del 2024 consentirebbe di effettuare gli investimenti in campo ambientale attesi da anni. Sul fronte boschivo verrebbero ricostituiti i filari storici e le architetture vegetali del Roccolo e del Rondò della Stella. Al Serraglio verrebbe creato un orto anche con alberi da frutto da dedicare alla didattica che potrebbe essere affidato agli anziani che frequentano il Parco, sarebbe attivata una rete wi-fi che coprirebbe tutto il polmone verde e verrebbe allestito un parcheggio per e-bike con stazioni di ricarica.