Milano – Il Ministero della Transizione ecologica ha affidato all’Albo nazionale gestori ambientali la sfida del «RenTRi», il Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti. Si tratta di un nuovo strumento finalizzato alla digitalizzazione e semplificazione degli adempimenti ambientali.
Il passaggio è previsto per il 2023 – anche se una sperimentazione è già partita – e riguarderà le imprese tenute a iscriversi all’Albo: le attività che effettuano raccolta, trasporto, smaltimento e recupero di rifiuti a livello professionale – incluso bonifiche di siti contaminati o rimozione di amianto – e aziende che fanno trasporto dei rifiuti prodotti dalla propria attività (come quelle edili).
Il nuovo sistema permetterà di dematerializzare i documenti cartacei e di velocizzare l’interscambio di informazioni tra gli attori della filiera dei rifiuti e la loro tracciabilità. Il vantaggio è duplice: per la pubblica amministrazione che ha un cruscotto di dati per pianificare la gestione dei rifiuti a livello nazionale. Ma anche per le imprese che ottimizzano i tempi per sbrigare le pratiche.
Il nuovo RenTRi rappresenta un passaggio in più rispetto al precedente registro Sistri, il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, basato su chiavette, black box, strumenti hardware. Ora con il nuovo sistema non solo i costi vengono abbattuti ma la possibilità di errore nel registro di un’impresa di carico e scarico è ridotta a zero. L’impresa infatti entra con lo Spid, Il Sistema Pubblico di Identità Digitale, viene riconosciuta in quanto è interoperabile col registro imprese, con codici subito disponibili.
Qualche numero. Sono 37.000 imprese in Lombardia iscritte all’Albo gestori ambientali, su 165mila in Italia, secondo i dati dell’ultima Assemblea generale dell’ente, riunitasi alla Camera di commercio di Milano. Le imprese che operano nel milanese sono 9mila, 4mila fra Monza e Brianza, circa 700 nel lodigiano. I veicoli iscritti all’Albo (tenuto a verificarne l’idoneità) in Lombardia sono 133.000 (695.000 a livello nazionale).
«Le imprese hanno sviluppato processi e produzioni che puntano al risparmio energetico, al riciclo e alla diminuzione degli scarti: una gestione efficiente del rifiuto può abbattere i costi e talvolta può essere fonte di ricavo» sottolinea Marco Accornero, presidente dell’Albo gestori ambientali sezione Lombardia. Per Elena Grandi, assessora all’Ambiente e Verde del Comune di Milano, «occorre lavorare tutti insieme nella direzione dell’economia circolare».