Fano – Fano lancia la sfida di dare una copertura all’ex chiesa di San Francesco, da 92 anni a cielo aperto. Il tetto fu demolito per ragioni di sicurezza dopo il terremoto del 1930 e da allora la struttura ha sempre avuto un cielo di stelle, trasformandola in un luogo magico che diventa sede, nel periodo estivo, di eventi e iniziative. Tempo permettendo, ovviamente.
«Una copertura è auspicabile – afferma il professor Gianluigi Mondaini dell’Università Politecnica delle Marche-Dicea (Dipartimento di ingegneria e architettura) – qualora ce ne siano le condizioni tecniche e programmatiche. E’ l’uso che contribuirà a dare vita e continuità alla struttura, una volta verificate le sue condizioni, sentito il parere della Soprintendenza e della cittadinanza. Dal mio punto di vista una copertura leggera non può che rendere quello spazio attrattivo e innovativo, sempre nel rispetto della sua storia».
Una copertura che non privi la chiesa del romanticismo che la contraddistingue, ma ne permetta l’uso durante tutto l’anno e diventi ulteriore elemento di attrazione. A rilanciare l’idea di dare un tetto alla San Francesco, circa un anno fa, è stato il parlamentare Luca Rodolfo Paolini convinto di individuare, con il contributo dell’università, una soluzione tecnica adeguata. Paolini ha avviato il percorso contattando l’università, la Soprintendenza e naturalmente il Comune. Propedeutiche alla futura copertura (nel mondo ci sono diversi esempi tra cui quelli a noi più vicini come il chiostro del Bramante a Roma e il Museo del Novecento a Mestre) sono le verifiche sulla solidità della chiesa.
E proprio all’Università Politecnica delle Marche è stato affidato il compito di documentare lo stato di fatto della struttura. «Il lavoro è stato eseguito – spiega Paolo Clini, direttore scientifico del gruppo di ricerca Distori Heritage dell’università anconetana – tutti i dati morfonometrici sono stato consegnati all’Amministrazione comunale».
Seguiranno le verifiche sulla vulnerabilità sismica, sulla consistenza delle mura della chiesa e sulla loro capacità di sopportare o meno il peso di una copertura ed eventualmente di quale materiale. Inoltre gli ulteriori dati raccolti consentiranno al gruppo Distori Heritage anche la ricostruzione in 3D della chiesa.
«Stiamo parlando – sottolinea l’assessore al Turismo Etienn Lucarelli – di un luogo magico la cui bellezza deve essere valorizzata e raccontata nel modo migliore». Prima ancora della copertura, l’Amministrazione comunale sta verificando la possibilità di realizzare «un progetto turistico digitale – spiega Lucarelli – all’interno del quale inserire anche la chiesa di San Francesco. Un progetto che racconti la città e la sua storia, nelle diverse epoche e ne migliori l’appeal. Il digitale può essere lo strumento per fare di Fano un museo a cielo aperto: è questo uno degli obiettivi che ci stiamo ponendo in linea con il nostro piano strategico del turistico».