Ascoli – Dopo il sisma, il grosso problema che la città di Ascoli si trova a dover affrontare è anche quello dello spopolamento, sono tanti quelli che ogni anno si trasferiscono nella vicina riviera. Ed in tal senso il progetto più chiacchierato per risolvere anche questa problematica è quella che riguarda l’ex Carbon, vecchia zona industriale da bonificare.
Da anni si parla di un progetto di smart city per eccellenza, uno smart quartiere che nel progetto originario con Restart e diversi privati – disposti, appunto, a bonificare l’area – che prevedeva inizialmente per un 33 per cento area a verde pubblico, un 33 per cento residenziale e il restante 33 per cento sarebbe stato dedicato ad un polo tecnologico e scientifico, utile agli imprenditori proprio sul fronte dell’innovazione e della ricerca.
Quando parliamo di un 33 per cento di residenziale ci riferiamo ad unità abitative per 3.500 persone. Insomma un progetto di una portata enorme se si pensa ad una città che deve riportare i suoi cittadini a casa. Oggi, l’Amministrazione, comunque alle prese con il problema della bonifica dell’area, sta ripensando il progetto.
Come? Si ipotizza un grosso parco verde per impiantistica sportiva, con tanto di campo sportivo e palestra con l’altra parte dell’area che sarà dedicata a un centro culturale, ma solo dopo bonifica. Poi, fa sapere il sindaco Fioravanti «avvieremo un concorso di idee». Ma così sparirà tutta la parte dedicata agli alloggi prevista nel vecchio progetto e come detto essenziale per Ascoli.
Nelle idee del sindaco c’è la possibilità di recuperare quegli alloggi spalmandoli nelle frazioni. O se rimarranno degli alloggi nella nuova proposta all’ex Carbon saranno comunque ridotti, e il resto verrà recuperato altrove. «Siamo concentrati – ha spiegato il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti – per far partire la bonifica della vasca di prima pioggia, 8 ettari dei 27,3 totali, il programma avanti coi privati, vedremo le modifiche al Prg per arrivare alla realizzazione di un parco verde e appunto a nuovi alloggi nelle frazioni».
I progetti per l’edilizia pubblica? «I 75 milioni del Pinqua saranno dedicati a case a basso costo con risparmio energetico e intergenerazionali, logistica e robotica». Dunque il ripopolamento della città arriverà proprio tramite le linee guida della smart city. Tre le linee guida che l’Amministrazione guidata da Fioravanti si propone di perseguire: la ricostruzione delle case private per far tornare i cittadini che hanno scelto di trasferirsi altrove dopo il sisma, l’implementazione dell’infrastruttura digitale per lo smart working così che chi lavora può scegliere di farlo da Ascoli, e alloggi a basso costo. Ma non basta, essenziale sarà riportare le aziende ad investire sul territorio esattamente come era 20 anni fa. «Siamo fiduciosi – dice il sindaco – ma certo occorrerà del tempo».