Ripe San Ginesio (Macerata) – Un progetto territoriale che vede i borghi come nodi erogatori di servizi attraverso tre hub principali: a Colmurano l’hub spazio giovani e centro di formazione, a Loro Piceno l’hub delle tradizioni 2.0, che ripensa lo spazio museale del vino cotto per un centro di supporto e accompagnamento all’impresa e alle attività culturali, infine l’Osservatorio del paesaggio a Ripe San Ginesio, un centro di ricerca e archivio dei paesaggi regionali.
Si tratta di “Borgofuturo+”, che a giugno ha vinto il Bando Borghi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) portando a casa quasi 2milioni 100mila euro. La Val di Fiastra, rappresentata nel bando da Ripe San Ginesio (capofila), Colmurano e Loro Piceno, ha visto infatti premiato il processo di progettazione condivisa iniziata nel 2020 all’interno del festival Borgofuturo+ e curato dal Laboratorio territoriale Inabita.
“Con il secondo punteggio più alto nelle Marche, il progetto “Qui Val di Fiastra” prevede interventi di rigenerazione culturale basati sulla consapevolezza ambientale e valorizzazione del territorio – spiega l’ideatore Matteo Giacomelli (uno dei rappresentanti di Inabita nonché presidente dell’associazione Borgofuturo) –. I tre hub sono integrati da una serie di interventi territoriali: la rete museale prevede la gestione integrata degli spazi museali di vallata con sistema biglietto unico, l’ecosistema digitale di vallata mira alla creazione di una piattaforma interattiva per abitanti e visitatori per la fruizione di servizi per l’abitare, eventi culturali ed offerta esperienziale di vallata.
Le aziende del territorio saranno coinvolte nell’hub di promozione di vallata, che a Passo Ripe prevede uno spazio multifunzionale con mercato contadino, desk accoglienza (ciclo) turistica, e spazio incontri per eventi e manifestazioni. All’interno del progetto verrà inoltre definito e lanciato l’itinerario di trekking culturale “Anello del Fiastra”, che lungo i suoi oltre 50 chilometri di tracciato incontra gli hub di progetto, le aziende del territorio e le peculiarità paesaggistiche e culturali della vallata.
Altra infrastruttura che mira alla valorizzazione territoriale, l’unità mobile per i servizi culturali prevede l’autocostruzione di una struttura mobile a supporto dell’erogazione di servizi socio-culturali in vallata, in collaborazione con il master di architettura circolare Unicam. Nell’arco del progetto il coinvolgimento locale, specialmente nelle fasce più giovani, è portato avanti anche all’interno di interventi specifici; “Educare al patrimonio e al territorio”, prevede attività scolastiche sperimentali a contatto con la natura e comprende attività formative per gli insegnanti, in collaborazione con Unimc.
Mentre l’organizzazione di eventi tematici a cadenza stagionale, si compone di una residenza artistica a rotazione tra i borghi della vallata con relative attività e presentazione finale, integrando il mercato contadino delle produzioni locali e camminate territoriali”.