La rivoluzione green del capoluogo delle Marche non può prescindere da un nuovo sistema del trasporto pubblico locale più compatibile con l’ambiente. Da una parte la rete filoviaria, dall’altra l’incentivazione all’uso di mezzi elettrici. Il Pnrr ha destinato quasi 4 milioni di euro ad Ancona proprio per incentivare il cambio di passo, finanziamenti che rientrano in un pacchetto molto più ampio. L’altro fronte è quello dell’ammodernamento del pacchetto filobus, mezzi più rete. Le basi sono state già realizzate e poggiano su due tasselli fondamentali: la realizzazione dell’anello filoviario collegato alle due aree scambiatrici poste in altrettanti punti di accesso della città, uno a piazza d’Armi per chi entra nel capoluogo da sud e l’altro all’autostazione Verrocchio, a due passi dalla stazione ferroviaria per chi arriva da nord.
Il disegno realizzato dall’amministrazione comunale, in totale comunità d’intenti con la Regione Marche, prevede di azzerare l’ingresso nel cuore della città di tutti i mezzi di trasporto con carburanti legati a petrolio e metano e mettere tutti i passeggeri sui filobus-navetta nel circuito ad anello: dal Piano al Passetto, passando per stazione, Archi e centro e ritorno, con passaggio lungo la galleria del Risorgimento e il viadotto della Ricostruzione.
Questo è un progetto studiato e preparato da tempo e che vedrà la luce quando i due poli di attrazione della circolazione su gomma vedranno la luce, possibilmente entro il 2024. Filobus e rete viaria rappresentano una sfida strategica vincente, ma c’è poi tutto il fronte dell’eco compatibilità di altri mezzi di trasporto. La Conerobus, la principale azienda del Tpl delle Marche e partecipata del Comune di Ancona, ha iniziato da tempo una svolta il cui obiettivo è arrivare alla sostituzione dell’attuale parco automezzi da autobus alimentati da fonti fossili a quelle non inquinanti. Parliamo di un fronte di oltre 400 autobus, con la stragrande maggioranza al momento alimentati a gasolio o metano che piano piano andranno sostituiti.
Ad oggi i bus elettrici operativi sul Tpl della città sono appena 2 e 10 i filobus, ma la musica sta cambiando. In tal senso il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha stanziato per il capoluogo delle Marche una somma di 3,8 milioni di euro per l’acquisto di bus elettrici o a idrogeno. La tendenza è quella di comprare soltanto mezzi elettrici. Come accennato all’inizio, per la mobilità urbana Ancona è pronta a investire complessivamente ben 25 milioni di euro entro i prossimi anni. Risorse importanti il cui principale capitolo di spesa è proprio l’ammodernamento dei mezzi di trasporto, o meglio la trasformazione da mezzi inquinanti a quelli di ultima generazione a impatto zero sul fronte deLl’inquinamento ambientale.