Arquata del Tronto (Ascoli-Piceno) – Cultura e turismo rappresentano il motore economico per la ripartenza ad Arquata del Tronto. Dalle feste folkloristiche ai luoghi simbolo si concentra qui il lavoro della popolazione arquatana che mira all’autosufficienza economica oltre che all’ecosostenibilità.
Anche tutto ciò fa parte della programmazione di una città smart poiché va ad implementare il livello di qualità della vita del piccolo comune piceno. La rinascita di Arquata passa proprio dal suo luogo simbolo: la Rocca medioevale, che da quasi mille anni domina la Salaria. Presto tornerà al suo antico splendore. E’ stato indetto il bando di gara per l’affidamento di tutti i servizi relativi all’intervento di restauro e risanamento conservativo della struttura, gravemente danneggiata dal terremoto del 2016.
Si tratta dei servizi tecnici di ingegneria e architettura inerenti la progettazione definitiva ed esecutiva, la relazione geologica, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, la direzione dei lavori, la contabilità e il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione. L’importo a base di gara è di 489.723,08 euro. L’apertura delle buste contenenti le offerte, invece, è prevista proprio per oggi (8 giugno).
«La rocca è il simbolo di Arquata e il fatto che sia rimasta in piedi, nonostante le continue scosse che si sono verificate tra il 2016 e il gennaio del 2017, dimostra il fatto che noi arquatani non cadiamo mai e non ci abbattiamo – spiega il sindaco di Arquata Michele Franchi –. Siamo una popolazione tenace e non vediamo l’ora che questa struttura storica torni al suo splendore originario. La riqualificazione della rocca, per Arquata, rappresenta uno step fondamentale per quanto riguarda la ricostruzione post sisma. Siamo davvero felici e speriamo che i tempi per dare inizio ai lavori siano brevi. Questo non vuol dire che bisogna fare le cose di fretta, perché l’obiettivo è valorizzare questo luogo sempre di più. E sono sicuro che riusciremo a farlo nel migliore dei modi».
La fortezza medievale di Arquata è un tipico esempio di architettura militare dell’Appennino umbro marchigiano del 13esimo secolo. Dall’aspetto compatto, isolata ed austera, è circondata da un verde parco solcato da sentieri e viottoli. La fortezza è stata di proprietà demaniale fino al 16 gennaio 1890 quando, per le sue precarie condizioni di conservazione, si è resa indispensabile la cessione, mediante un regolare atto di vendita, al Comune di Arquata.
Il contratto di trasferimento della proprietà è stato in seguito riconosciuto da un decreto del ministero delle finanze datato 2 maggio 1890. Attorno alla rocca c’è, da sempre, un alone di mistero e qualcuno, in passato, affermò che al suo interno si aggirassero ancora dei fantasmi, tanto che vi fu addirittura il sopralluogo di un gruppo di acchiappa fantasmi.