Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) – Parlare di smart cities può sembrare semplice per i grandi centri abitati, ma lo è altrettanto in quelli piccoli, quelli che lottano contro la spopolazione? E se per di più sono stati distrutti dal terremoto? Anche questi piccoli borghi, ancora tutti da ricostruire, possono diventare smart?
Arquata del Tronto, piccolo comune piceno, racchiuso tra le due aree naturali protette, a nord il Parco nazionale dei monti Sibillini e a sud il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nel 2016 è stata distrutta dal sisma, 52 le vittime, ancora oggi è alle prese con una ricostruzione, anche in tutte le numerose frazioni, che stenta a decollare. Allora quanto saranno utili le nuove tecnologie nella ripartenza? Ne abbiamo parlato con il sindaco Michele Franchi.
Sindaco, quanto l’innovazione tecnologica può pesare e contribuire alla ricostruzione? Una opportunità per la rinascita del suo comune?
«La sfida è proprio questa. Per Arquata sarebbe un impatto importante. Lo sarebbe per le persone che vengono a vivere qui, se ricostruiamo le case ma non il tessuto socio economico, non avremo fatto nulla. Ad Arquata le persone devono vivere bene e in salute, ecco perché perseguiamo un turismo ecosostenibile, per noi l’impatto ambientale è fondamentale. Stiamo lavorando in questa direzione. Arquata può diventare smart. Certo, non è facilissimo, ma abbiamo tutte le carte in regola per far tornare a vivere il territorio in un ambiente valido e puro».
Per migliorare la qualità della vita dei cittadini è essenziale implementare i servizi, la tecnologia digitale vi viene incontro…
«I servizi comunali sono già tutti online, abbiamo un sito e una App per comunicare praticamente tutto, presto installeremo anche la fibra ottica. Seguiremo le innovazioni tecnologiche nel rispetto dell’ambiente per far sì che tutto avvenga parallelamente alla ricostruzione».
Questo è anche un buon momento poiché ci sono i fondi del Pnrr e tanti fondi europei proprio per la realizzazione di progetti?
«Attraversiamo un momento di crisi ma un aiuto può arrivare dai vari fondi che ci sono in questo momento a disposizione».
Una città intelligente è una città sostenibile, efficiente e innovativa, in grado di garantire una elevata qualità della vita ai suoi cittadini. L‘Unione Europea parla di smart living per definire il livello di comfort e benessere che deve essere garantito ai cittadini legato ad aspetti come la salute, l’educazione, la sicurezza, la cultura…
«La nostra è una realtà piccolissima con i problemi legati al terremoto ma anche precedenti, cominciamo dal migliorare la partecipazione dei cittadini coinvolgendoli nella vita pubblica, dando così anche più fiducia alle istituzioni. E’ importante rendere i servizi più spendibili e usufruibili, per gli anziani e per le persone in difficoltà, dobbiamo poter raggiungere i posti vicini, la comunicazione è importantissima, ma non può essere fatta solo con le App, soprattutto se abbiamo a che fare con una popolazione anziana. Quanto alla salute, qui ad Arquata è stato realizzato un polo sociosanitario all’avanguardia dove ci sono i medici di base, dove ci si può sottoporre a visite specialistiche, c’è una consulenza psicologica, nuove attrezzature, insomma tutto. Per noi è fondamentale soprattutto per il sostegno che si può così dare agli anziani e alle persone in difficoltà. Grazie alla Fondazione La Stampa e Fiat diamo una risposta all’avanguardia anche sulla scuola, una nuova scuola fondamentale per rilanciare i nostri borghi».
Quanto alla sicurezza?
«Qui non abbiamo una particolare criminalità ma non dobbiamo abbassare la guardia, anche perché con i grandi appalti che arriveranno c’è il rischio di infiltrazioni mafiose, terremo gli occhi aperti e saremo pronti a segnalare ogni tipo di illegalità».
Arquata, poi, vive di cultura e turismo…
«Assolutamente sì, siamo molto legati alle nostre manifestazioni storico folkloristiche come la Festa bella, la sacra sindone, la regina Giovanna, tutte feste di paese, racconti di civiltà contadine dell’epoca. Con le associazioni del territorio abbiamo realizzato portali online per le eventi, per il turismo, vogliamo implementarli. La sfida è rendere il territorio autosufficiente. Il nostro sarà un futuro ecosostenibile. Con i fondi del Pnrr ottenuti con il Parco dei monti Sibillini abbiamo realizzato colonnine per le e-bike a Forca di Presta e Borgo, altre al Parco del Gran Sasso e monti della Laga, Con l’Enel a Pescara del Tronto abbiamo installato colonnine elettriche per le auto e vedremo di metterle anche sul versante della Laga».
Ad Arquata la ricostruzione smart è appena iniziata.