Macerata – Lo stato dell’arte del “Sistema di mobilità sostenibile ciclabile nelle vallate del Chienti e del Potenza” spiegato dal presidente dell’unione montana Potenza Esino Musone, Matteo Cicconi. La conclusione dei lavori è prevista entro l’anno.
Come sarà strutturata la ciclabile che collega 16 comuni dell’unione montana da lei presieduta?
“L’idea progettuale della creazione di un “Sistema di mobilità sostenibile ciclabile nelle vallate del Chienti e del Potenza” nasce dall’esigenza di uno sviluppo della mobilità lentadolce in aree particolarmente vocate da un punto di vista paesistico ambientale. E prevede l’integrazione tra il sistema ciclabile e la rete di trasporto pubblico locale ferroviario ed automobilistico, al fine di favorire l’interscambio modale e le forme di mobilità collettiva e condivisa. Ciò ha trovato concretezza grazie al finanziamento che la Regione Marche ha introdotto anche nell’ottica della riduzione delle emissioni di CO2. Il progetto inoltre tende alla valorizzazione delle aree montane dal punto di vista turistico, economico e infrastrutturale, prevedendo la realizzazione di infrastrutture volte allo sviluppo della mobilità ecosostenibile, alla costruzione di opere complementari al servizio dei ciclisti (parcheggi dedicati, attrezzaggio nodi di scambio intermodale, ciclostazioni, punti informativi) e all’individuazione di percorsi cicloturistici (ciclovie) con l’obiettivo di riqualificare percorsi e strade secondarie poco trafficate”.
Quando sono iniziati i lavori e quando saranno completati?
“E’ uno dei pochi progetti, se non l’unico, ad avere una regia unitaria che coinvolge ben 16 comuni di due province ovvero: per la provincia di Macerata, Camerino, Castelraimondo, Corridonia, Esanatoglia, Macerata, Matelica, Mogliano, Petriolo, Pollenza, San Severino, Sarnano, Tolentino, Treia, Urbisaglia e, per la provincia di Ancona, Cerreto d’Esi e Fabriano. Il progetto dell’opera è stato elaborato su studio di fattibilità della Contram spa dal Rtp: Studio Fontana & Lotti Ingegneri Associati, E.A. Group srl, Studio Geologi Associati Dott Sabatini & Dott. Uffreduzzi, architetto Francesca Eugenia Damiano, mentre lo sviluppo grafico della segnaletica è opera del geometra Maria Pia Melonari. I lavori, appaltati alla ditta Francucci srl di Treia, sono cominciati ad inizio del mese di marzo dell’anno corrente e sono in via di conclusione, prevista entro l’anno”.
A quanto ammonta l’opera e come viene finanziata?
“Il progetto è stato completamente finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, nel quadro del Por Fesr 20142020 Asse 8, con un contributo pubblico concesso di 5.016.000 euro”.
Perché avete deciso di investire in questo progetto?
“Spesso mi chiedono come mai, soprattutto in questo momento storico in cui il territorio manifesta esigenze e fabbisogni impellenti, si investe in interventi “complementari”. Nella maggior parte dei casi gli enti locali, per non perdere le opportunità messe in campo, devono essere necessariamente utilizzare le risorse secondo le finalità specifiche per le quali vengono concesse, come appunto quelle in questione per la creazione di percorsi cicloturistici. Alla luce di questo, si è scelto di ottimizzare al massimo le cospicue risorse assegnate valorizzando la rete stradale secondaria in termini di sicurezza (evitando piste ciclabili propriamente dette in sede propria sia per questioni finanziarie che per utilizzare al meglio la viabilità preesistente) e al contempo di creare una rete turistica integrata del nostro territorio montano”.
Altri progetti simili in cantiere?
“Purtroppo tale finanziamento ha escluso molti piccoli Comuni limitrofi a quelli in questione, ma l’auspicio è che, grazie ai tanti fondi che sono stati messi a disposizione per questo ambito, possano essere utilizzati nella creazione di una rete unitaria che ricomprenda tutto il territorio facendo riferimento ad una cartellonistica omogenea e a percorsi con mappatura digitalizzata”.