Innovazione, sostenibilità, green. Parte da qui il concetto di smart city e la città di Fermo sembra essere già molto avanti nei progetti.
Sindaco Paolo Calcinaro, quale sarà la Fermo del futuro?
«Stiamo lavorando da tempo sul noto concetto di smart city, a partire dalla raccolta dei rifiuti con sistema informatizzato, abbiamo 70 isole ecologiche che coprono la metà del territorio. Abbiamo cominciato a lavorarci già dal 2016, oggi siamo al 65% di raccolta differenziata, eravamo partiti dal 51%. Poi, grazie alla Consip, possiamo parlare di una città a led. Lo è tutta l’illuminazione pubblica, anche le palestre pubbliche e il Comune. C’è già un grande risultato. Abbiamo anche installato dei misuratori di onde elettromagnetiche sui pali elettrici che ci consentono di misurare l’eventuale inquinamento elettromagnetico e devo dire che i valori fin qui sono rassicuranti. Questi dati sono riscontrabili anche in tempo reale, pubblicati settimanalmente sulla pagina del sito del Comune».
Un Comune votato al risparmio energetico e alla tutela dell’ambiente?
«Sì, abbiamo case dell’acqua in tutta la città, che ci permettono di recuperare plastica, colonnine elettriche per le auto installate ccon Enel in ogni frazione, anche gratuite per le biciclette».
Recupero della plastica, ma anche dei rifiuti? Pensate a un biodigestore?
«Sì e c’è già l’autorizzazione al processo di via della Provincia, il beneficio sarà doppio per il cittadino perché ci consente di abbassare la Tari per il conseguente miglioramento del ciclo del rifiuto, ma parliamo anche di una macchina che trasforma rifiuti in biometano».
Sempre in tema di energia, quali sono i progetti di efficentamento?
«Sicuramente quelli del nuovo polo scolastico in via Salvo d’Acquisto che comprende la scuola media Betti e la Fracassetti i cui edifici originari erano sono stati danneggiati dal sisma. Grazie al finanziamento del commissario alla ricostruzione abbiamo potuto realizzare un progetto anche di efficentamento energetico. Poi c’è l’asilo Enea, altra struttura autonoma energeticamente che per qualità della costruzione l’Enea ha voluto per i suoi studi. L’Enea lo ha compreso fra le varie costruzioni d’Italia tra le best practice. Poi abbiamo vinto un bando della Regione sull’efficentamento delle strutture sportive, con pannelli e led nelle palestre e anche negli edifici comunali, alcuni pannelli ci permettno già di dare vita a una colonnina di ricarico auto gratuita ed è quella all’esterno della struttura sportiva di via Leti. Tra l’altro in questa palestra si era sistemato l’ufficio stampa della Tirreno Adriatico e la Gazzetta dello Sport ha tutte macchine ad energie elettrica e si sono rifornite tutte lì. E’ stato il quartier generale della Gazzetta durante la tappa e per noi una grande soddisfazione».
Fermo si candidata anche ad essere una delle città più green in Italia?
«Se considerate che abbiamo voluto un parco per ogni quartiere, e ne manca solo uno, sì. Sono già tutti realizzati. E quando dico questo parlo anche di riammodernamento dei giochi e sicurezza».
Quanto a parchi, poi, un grosso aiuto può arrivare anche dal Pnrr?
«Sì, abbiamo tre ipotesi per partecipare ai fondi Pnrr e riguardano il Girfalco, Villa Vitali e il Bosco del Cugnolo, tre parchi fra più importanti della città. Oltre alla riqualificazione, sarebbe previsto l’abbattimento delle barriere architettoniche, così da essere accessibili a tutti».
Dal Pnrr vi sono già stati riconosciuti 13 milioni per l’ex Collegio Fonte Vecchia…
«Si tratta di un immobile che storicamente era di ordine religioso, poi è passato di proprietà del Comune e lì c’è un bel progetto, un museo archeologico e un’arena all’aperto che collegheremo alle cisterne romane. Prevediamo anche una bottega degli antichi mestieri».
A proposito di siti culturali, a Fermo è già tutto digitalizzato?
«Sì, si tratta di Fermo digital museum. Attarverso la pagina Visit Fermo dove c’è tutto su cultura e turismo è possibile anche effettuare i virtual tour dei siti culturali e storici».
Tornando alle scuole, anche qui arriveranno contributi dal Pnrr?
«Ci sono stati riconosciuti cinque milioni per il recupero dell’ex scuola Betti. Potremo recuperare, riqualificare e rifunzionarizzare l’ex scuola danneggiata dal sisma. Lo spazio Betti sarà un polo culturale e mini ostello».
Quando si parla di smart city inevitabilmente si tocca l’informatizzazione anche dei servizi al cittadino…
«Da poco abbiamo una App per i servizi demografici, implementeremo in tal senso anche l’accesso alla fase urbanistica».
L’obiettivo della smart city di migliorare la vità dei cittadini, passa anche dagli investimenti privati. Fermo è attrattiva?
«Sì, con la riconversione urbanistica di Campiglione si sono già fatti avanti Fendi che aprirà la propria fabbrica di calzature qui e NeroGiardini che inaugurerà un suo outlet».
È davvero possibile pensare smart?
«Serve una alfabetizzazione digitale nelle scuole per quelli che saranno i cittadini di domani. E meno burocrazia».