Realizzare le infrastrutture necessarie per rendere la mobilità cittadina sempre più eco sostenibile e rigenerare le aree urbane e le strutture edilizie non più strumentali alle attività ferroviarie. Sono alcuni degli obiettivi del Gruppo FS, guidato dall’Amministratore Delegato Luigi Ferraris, che inserirà proprio il tema della rigenerazione delle città in chiave sostenibile nel proprio Piano Industriale, di prossima presentazione.
Le grandi città oggi sono responsabili per il 40% dell’utilizzo di energia prodotta e per il 70% delle emissioni di gas a effetto serra. In tale scenario l’azione del Gruppo FS può avere un impatto rilevante, incentivando l’utilizzo del mezzo di trasporto a minor impatto ambientale, ossia il treno, grazie a una più efficace e confortevole integrazione con mezzi di trasporto altrettanto sostenibili (pedonalità, bici, car sharing elettrico, mezzi pubblici del TPL) anche attraverso un riuso virtuoso del suo esteso patrimonio immobiliare e fondiario non più utilizzato e collocato, spesso, o in prossimità delle stazioni o, comunque, nei centri cittadini.
In realtà il recupero e la valorizzazione del patrimonio immobiliare di FS a fine diversi da quelli originari è già iniziata. Ad oggi sono 418 le stazioni che, d’intesa con gli enti locali e l’associazionismo, presentano spazi concessi in comodato d’uso gratuito e consentono lo svolgimento di attività benefiche e solidali, di rilancio turistico del territorio o che ospitano servizi a favore della cittadinanza.
Ma interessanti prospettive il Gruppo FS, per bocca del suo amministratore delegato Luigi Ferraris, ha annunciato anche sul fronte della transizione energetica, e riguardano la sperimentazione di combustibili alternativi per la trazione dei treni, il contenimento dei consumi, l’autoproduzione di energia e l’abbattimento delle emissioni anche attraverso strategie green. Sono infatti circa 30 milioni di metri quadri di suolo in aree limitrofe a strade e ferrovie che potrebbero essere utilizzati proprio in ottica green, per produrre energie pulite e, nelle aree nel centro delle città, a ridosso delle stazioni, per nuove piantumazioni, corridoi verdi, piste ciclabili.
“Il Piano strategico – spiega Luigi Ferraris – riserverà un’attenzione particolare anche al tema della rigenerazione delle città in chiave sostenibile. Lo farà mettendo a disposizione il nostro know-how e i nostri asset immobiliari e fondiari non più strumentali all’esercizio ferroviario, spesso vicini alle stazioni, e coinvolgendo cittadini, operatori economici e amministrazioni pubbliche. Se l’obiettivo è migliorare la qualità della vita nelle nostre città lo possiamo perseguire soltanto attraverso un confronto e una costruttiva collaborazione con tutti gli stakeholder, iniziando dalle amministrazioni comunali”.
Questo percorso a Bologna ha già preso il via con la firma del protocollo di intesa fra il Gruppo FS – attraverso le sue controllate Rete Ferroviaria Italiana, Grandi Stazioni Rail, Trenitalia, FS Sistemi Urbani – e il Comune di Bologna, sulla riqualificazione delle aree ferroviarie dismesse. Tramite l’accordo, e la contestuale partecipazione al bando nazionale per l’assegnazione di risorse del Pnrr, il Comune acquisirà la disponibilità del Dopolavoro Ferroviario Mascarella per riqualificare l’area e il contesto urbano circostante, una porzione dello scalo Ravone, e disporrà di una porzione degli edifici e delle aree della stazione per la realizzazione del Polo della memoria democratica. Inoltre i firmatari candideranno la porzione rimanente dello Scalo Ravone e l’area dell’Officina manutenzione veicoli (Omv) Ravone alla competizione internazionale Reinventing Cities, promossa dalla rete dei sindaci C-40.
Nel dettaglio all’ex Scalo Ravone l’azione prevede di procedere nella realizzazione di un distretto del mutualismo, dell’innovazione sociale e dell’economia collaborativa (già avviata con l’uso temporaneo di alcuni immobili dismessi) attraverso la rifunzionalizzazione eco-sostenibile di una consistente parte dell’area, la conservazione e il progressivo recupero degli edifici industriali esistenti (26mila mq di superficie lorda). È, inoltre, prevista la realizzazione di due infrastrutture indispensabili al collegamento dell’area con le zone circostanti: un ponte pedonale e ciclabile verso il sistema dei percorsi ciclopedonali dell’area di Prati di Caprara e la strada di collegamento carrabile tra la via Casarini e la via del Chiù.
Per la realizzazione della sede del Polo della Memoria Democratica – che ospiterà fra le altre cose al suo interno il principale archivio sulla storia contemporanea della città e del paese, installazioni permanenti e temporanee, spazi aggregativi ed educativi – è stata identificata una parte degli edifici nella zona della stazione. Infine, l’acquisizione da parte del Comune del Dopolavoro Ferroviario Mascarella è volta ad adeguare gli spazi chiusi e aperti per la realizzazione di un polo culturale e sportivo adeguato alle esigenze contemporanee, con particolare attenzione all’offerta per la fruizione notturna, un parco culturale di nuova generazione che troverà nuove modalità di gestione.
Tra le iniziative previste dal Piano strategico anche la trasformazione delle stazioni lungo la principale direttrice ferroviaria nazionale in hub intermodali. Primo tassello di tale progetto è stata la presentazione a Milano di Parkin’ Station, una nuova infrastruttura che sarà prossimamente inaugurata anche nelle stazioni ferroviarie di Roma Termini e Napoli Centrale. A Milano il centro di servizi multimodale, aperto dalle cinque del mattino all’una di notte, si sviluppa su un’area di 24mila metri quadri e potrà ospitare fino 425 autoveicoli, di cui 10 riservati alle persone a ridotta mobilità e 6 dedicati ai posti “rosa” posizionati in corrispondenza degli ingressi e delle uscite previste in via Ferrante Aporti e via Sammartini.
Previste, inoltre, aree dedicate ai servizi di mobilità condivisa, quali il car sharing e gli spazi per le compagnie di rent a car, a complemento delle altre forme differenziate di servizi collegate alla sosta sulla base di formule di utilizzo orario, giornaliero o mensile, prenotabili in anticipo attraverso la App Parkin’station. Già dalla fase iniziale sono operative 9 postazioni di ricarica per 18 auto elettriche. La dotazione di quello che rappresenta già oggi uno dei maggiori poli di ricarica nel centro urbano di Milano si arricchirà in futuro di ulteriori postazioni per arrivare ad almeno 50 auto elettriche.
Si delinea, così, il ruolo strategico dalle stazioni all’interno di un sistema di mobilità integrato e moderno, dove la competizione tra gomma e ferrovia si trasforma in integrazione e la stazione diventa polo attrattore di persone, fornendo molteplici servizi, anche di retail, tutti di facile accessibilità.
Con un contenimento delle auto private a vantaggio di quelle in sharing, meglio se elettriche, più micromobilità, magari anch’essa condivisa e migliori intersezioni con il TPL, le stazioni, poste al centro di percorsi pedonali e di ampie reti ciclabili, possono davvero diventare uno dei volani della tanto declamate e auspicate transizioni ecologica ed energetica.