La Spezia – Settantotto per cento. È il dato percentuale consolidato nel 2021 della raccolta differenziata dei rifiuti nel Comune della Spezia, di gran lunga sopra l’obbligo del 65 per cento. Questione di comportamenti virtuosi, di concorso partecipato al decoro e di efficacia di due fattori-chiave della politica ambientale del Comune che si sviluppa attraverso il servizio di Acam Ambiente, eco-braccio di Iren: sanzioni a chi sgarra, conferimenti oculati del rifiuto residuo indotti dalla marcatura stretta attraverso i chip dei contenitori-mastello per la raccolta porta a porta nelle aree non dotate di isole zonali e dei cassonetti ’dedicati’ di queste ultime.
I controlli elettronici sulla gestione del residuo, sullo sfondo dei pagamenti extrasoglia, si fanno richiamo a rispettare i tetti e quindi a differenziare la tipologia degli altri rifiuti da avviare a smaltimento: imballaggi di plastica e metalli, carta e cartone, vetro, rifiuto organico. Per questi non c’è milite di conferimento. Ma scatta la multa da 100 euro a chi maldifferenzia.
Un epilogo indotto dai controlli visivi: a mezzo delle telecamere del sistema di videosorveglianza cittadino per quando riguarda le isole zonali, attraverso le fototrappole collocate di volta in volta là dove, al di fuori delle isole zonali, si creano piccole discariche a cielo aperto. «Credo che il record raggiunto nella differenziata – dice l’assessore al decoro urbano Kristopher Casati – sia prevalentemente da porre in relazione di nesso causale con i nuovi dispositivi per la raccolta porta a porta, contenitori e sacchi col tag che, permettendo le verifiche elettroniche sul conferito del residuo».
Il Masterplan Spezia 20.20 nato dal confronto. Enti di ricerca, imprese e cittadini a raccolta
Il Comune della Spezia, nel 2015, all’epoca in cui era guidato dal sindaco Massimo Federici, aveva avviato il progetto di Smart City «La Spezia 20.20» con l’obiettivo di ridisegnare in chiave intelligente la città per migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti e garantire uno sviluppo economico sostenibile, basato su ricerca, innovazione e tecnologia. All’epoca c’era anche un assessore dedicato, Alessandro Pollio. Attraverso l’interazione con enti di ricerca, imprese, associazioni e sessioni aperte al pubblico per il confronto sui bisogni e sui vari temi di approfondimento – efficentamento energetico e riduzione dell’inquinamento, mobilità, ciclo dei rifiuti, sicurezza, turismo, blue economy – dal quale era poi scaturito un Masterplan: 383 pagine di analisi, idee ed ipotesi di finanziamento. Materiale interessante ma il dossier, cercato nel sito del Comune, non c’è più.