La riduzione dell’inquinamento durante i lockdown, che hanno bloccato un po’ dappertutto le attività umane per combattere la pandemia, ha avuto vita breve. Dalla Cina alla Pianura Padana, i satelliti segnalano che gli ossidi di azoto nell’aria sono tornati ai livelli pre-Covid o addirittura oltre.
«Tutto il contrario di quello che avevano chiesto i cittadini di 21 metropoli europee, comprese Milano e Roma, intervistati l’anno scorso da YouGov», spiega Veronica Aneris, responsabile per l’Italia di Transport & Environment, l’Ong europea che promuove la mobilità sostenibile.
Cosa chiedono i cittadini?
«In media due europei su tre (64%) e oltre tre italiani su quattro (78%) non volevano tornare ai livelli d’inquinamento pre-Covid. La soluzione è accelerare la transizione verso una mobilità a emissioni zero entro il 2030, come chiediamo attraverso la grande campagna CleanCities che abbiamo lanciato insieme a tutti i nostri partner e che durerà fino al 2023».
Che cosa vi proponete con questa campagna?
«Gli obiettivi sono tre: combattere gli inquinanti, dal particolato agli ossidi di azoto, affrontare le emissioni di CO2 nei trasporti e ridurre la dipendenza dall’auto. La campagna promuove la mobilità attiva, condivisa ed elettrica per un futuro urbano più vivibile».
Intanto le vendite dei Suv inquinanti…
«Sono numeri preoccupanti, Per fortuna c’è anche una forte crescita delle vendite di auto elettriche».
In Italia, però, l’anno scorso sono state vendute solo 136mila auto elettriche.
«Sono troppo poche, soprattutto in relazione all’obiettivo del governo di averne 6 milioni su strada entro il 2030. Per raggiungerlo, bisognerebbe venderne almeno 400mila all’anno a partire da quest’anno».
Si stanno muovendo anche molte città.
«Le iniziative della società civile e le sentenze dei tribunali hanno già garantito più di 300 zone a basse emissioni in tutta l’Ue, anche perché 7 abitanti delle città europee su 10 vogliono che i loro sindaci intensifichino gli sforzi per proteggerli dall’inquinamento e sono anche disposti a fare dei sacrifici per questo, a pedalare di più, camminare di più e a prendere i mezzi pubblici».