Firenze – Mai più smart working tra quattro mura, al chiuso, soprattutto con le belle stagioni. Da un progetto quattro architette laureate alla Scuola di Architettura dell’Università di Firenze nel 2018 e una rete di aziende toscane formata da Revet, R3direct ed Enecom, è nata la postazione chiamata ‘Desko’. Si tratta di un innovativo elemento di arredo urbano con seduta, piano d’appoggio e pannello fotovoltaico di copertura per rispondere alle esigenze di smart working e didattica all’aperto.
Una struttura energeticamente autosufficiente che permette la ricarica di dispositivi elettronici come smartphone, pc e monopattini e arricchisce le attrezzature di spazi pubblici e privati intercettando i benefici psicofisici del contatto con la natura. Quello che rende Desko ancora più speciale, però, è il materiale con cui verrà costruito. Per realizzare le prime due postazioni Desko, infatti, sarà utilizzata parte della plastica consumata durante i concerti di Firenze Rocks dello scorso luglio. La plastica raccolta da Revet viene selezionata e preparata sotto forma di granuli per il successivo stampaggio 3D effettuato da R3direct, a cui si aggiunge la componente impiantistica seguita da Enecom.
La rete imprenditoriale costituita è in grado, su scala regionale, di coprire l’intero processo che va dalla raccolta dei rifiuti al loro riciclo e trasformazione in nuovi prodotti, generando una filiera toscana corta, circolare e sostenibile.
«Il progetto rappresenta una risposta spontanea e creativa al lockdown della primavera 2020 dovuto alla pandemia da Covid – spiegano le ideatrici del gruppo Desko smart seat -. L’input è derivato da una condizione emergenziale ma crediamo che Desko possa innestarsi su molteplici linee di tendenza, che in alcuni casi sono state accelerate dalla pandemia, come il lavoro a distanza, la didattica all’aperto e, nei confronti degli spazi verdi urbani, un loro radicale ripensamento come infrastrutture naturali a servizio della comunità, ‘abitabili’ secondo immaginari innovativi in linea da un lato con la digitalizzazione e dall’altro con una rinnovata visione della natura negli ambienti antropici. Un esempio di quel circuito virtuoso che fin dall’inizio di questa avventura speravamo di innescare e che adesso vediamo progressivamente concretizzarsi grazie a partner di enorme livello».
«Un esempio concreto di sostenibilità ambientale, economia circolare, design creativo e innovazione tecnologica – ha detto l’assessore del Comune di Firenze Cecilia Del Re -. Ma soprattutto un modo per ripensare come vivere i parchi e i giardini urbani: non più solo come luoghi per il tempo libero o per far sport, ma anche come ambienti da vivere per il lavoro e la didattica. I primi due Desko arriveranno in autunno al giardino dell’Orticoltura di fronte alla Biblioteca comunale. Ringrazio Revet, Firenze Rocks e le professioniste di Desko, che ho incontrato durante la pandemia: la loro proposta incontra esattamente la volontà dell’assessorato di aprire a tutti gli spazi verdi della città, supportando anche quei nuovi modelli organizzativi di lavoro e di studio a distanza che sono esplosi in pandemia».