Prato – Dieci gruppi costituiti, oltre mille persone coinvolte e decine di segnalazioni ogni giorno. Sono i numeri del primo anno di sperimentazione effettiva del controllo di vicinato, il cui protocollo è stato firmato in Prefettura a novembre 2019, ma che poi è davvero partito sul territorio solo nel 2021. Una forma di vigilanza attiva da parte della cittadinanza che sta piacendo ai pratesi, che tramite una chat WhatsApp hanno la possibilità di segnalare ai referenti del progetto criticità sul fronte della sicurezza ma anche del degrado.
Uno degli ultimi risultati ottenuti attraverso il controllo di vicinato è stata la chiusura per una settimana di un locale in via Pomeria, che da mesi era finito al centro delle proteste e delle segnalazioni dei residenti. Ma poi ci sono state anche segnalazioni in vari luoghi della città che hanno consentito di scoprire spaccio di droga e attività illegali. Su tutte quelle relative all’abbandono dei rifiuti.
«Il bilancio è positivo – spiega il coordinatore del progetto Giovanni Mosca -. Fra gli aderenti al progetto c’è grande entusiasmo, le segnalazioni sono costanti e noi le giriamo subito alla polizia municipale, che a sua volta le porta sull’apposito tavolo aperto in prefettura. Gli interventi da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni pubbliche ci sono stati sia sul fronte sicurezza, ma anche su piccoli problemi quotidiani, come la panchina rotta, o i rifiuti abbandonati o ancora criticità legate alla manutenzione del patrimonio pubblico».
Ma in cosa consiste il controllo di vicinato? Ogni aderente al progetto può inviare un messaggio WhatsApp sulla chat del gruppo di quartiere (i dieci comitati sono via Pomeria, Maliseti, Iolo, via del Romito, La Querce, Mezzana, piazza Ciardi, Narnali, via Petrarca e Bisenzio via Firenze) che viene letto in tempo reale dal referente di zona e qualora attendibile viene inviato nella chat dei coordinatori. Qui viene effettuata una valutazione sull’opportunità o meno di inviare la segnalazione alla polizia municipale.
«I cittadini di fatto sono diventati sentinelle attive sul territorio, aiutando il Comune e le forze dell’ordine ad avere il polso della situazione su cosa accade nei quartieri – aggiunge Mosca -. E il fatto interessante è che dopo le segnalazioni arrivano pure le risposte da parte delle istituzioni ».
Nelle prossime settimane il progetto potrebbe arricchirsi di due nuovi gruppi: Villa Fiorita e Galciana dove ci sono persone desiderose di aderire al protocollo. «L’auspicio è che il protocollo in scadenza nel prossimo novembre venga rinnovato per altri tre anni – conclude Mosca -. Visto l’entusiasmo generale c’è la concreta possibilità di estendere il progetto ad ampie fette di città. Vanificare tutto questo lavoro sarebbe un vero peccato per l’intera comunità pratese».
Segnalare l’adesione è un deterrente I promotori chiedono di potere collocare cartelli di avviso
Un altro progetto che i comitati aderenti al protocollo del controllo di vicinato vogliono portare avanti riguarda l’installazione dei cartelli d’avviso nei vari quartieri della città. Segnalare la presenza di un gruppo che aderisce al progetto può rappresentare, per i promotori, un deterrente contro fenomeni di criminalità e degrado. Servono però le autorizzazioni di Prefettura e Comune.