Firenze – La robotica da un lato, la digitalizzazione dell’altro. Il Covid ha dato un’ulteriore spinta all’uso delle nuove tecnologie in sanità, a maggior ragione in una regione come la Toscana che aveva già investito in questa direzione.
Attualmente i sistemi robotici daVinci in Toscana sono 13 di cui uno a scopo didattico alla Scuola di robotica a Grosseto oltre a 2 in strutture private. In particolare, tre sono a Pisa, altrettanti a Careggi, due a Siena e infine uno a testa ad Arezzo, Grosseto (più uno didattico), Villa Donatello (Firenze) e alla Cdc San Rossore. In continuo sviluppo anche l’attività: nel 2019 in Toscana sono stati eseguiti 4.148 interventi con tecnica robotica, nel 2020 sono 3.637 e nel 2021 ben 3.954. Per l’anno in corso ne sono previsti circa 4.190.
Le specialità chirurgiche che sfruttano la tecnica robotica in Toscana, sono soprattutto urologia (58%), chirurgia generale (23%), ginecologia (8%), chirurgia toracica (7%) e otorinolaringoiatria 3%. Importanti i risultati: proprio in tema di chirurgia toracica, la sopravvivenza a 5 anni, per gli stadi 1 e 2, è del 92% per la robotica, contro il 72% per la chirurgia tradizionale. Non solo robot chirurgici. Fra le novità più recenti, il progetto «Cicerone» presentato da Simfer e Sirn per la riabilitazione assistita da robot nelle persone con disabilità di origine neurologica, con alcuni importanti contributi dell’Asl Toscana Nord Ovest.
Durante la pandemia è stato poi portato avanti, nelle corsie dell’Aou Pisana di Cisanello, LHF-Connect, che mette a disposizione delle strutture sanitarie le istruzioni per la costruzione di un robot di telepresenza (per controllare i pazienti affetti da Covid-19 in remoto e connetterli con le loro famiglie), guidato tramite un software sviluppato da un team dell’Istituto Italiano di Tecnologia in collaborazione con l’Università di Pisa.
«Il ruolo e le funzioni dell’innovazione, della ricerca, dell’alta specialità e dell’eccellenza richiedono modelli organizzativi avanzati – ha detto l’assessore regionale alla salute Simone Bezzini -. Noi questa visione, il più possibile integrata, l’abbiamo sperimentata da più di 10 anni. Altre Regioni hanno queste attività prevalentemente nel privato, e ora ci stanno imitando». A proposito di traguardi, lo scorso marzo, a Careggi, sono stati eseguiti 5 interventi di chirurgia robotica per patologie oncologiche nello stesso fine settimana grazie alla struttura dipartimentale complessa di urologia oncologica mininvasiva robotica e andrologica.
Un altro capitolo importante è quello dell’applicazione delle tecnologie digitali a supporto dell’innovazione del sistema sanitario. Durante la pandemia sono state effettuate sulle piattaforme regionali oltre 2,4 milioni di prenotazioni on line per i tamponi, oltre 3,9 per i vaccini e circa 14,3 di accessi ai referti ed ai Green Pass.
«Ma i toscani stanno apprezzando sempre di più tutti i servizi di sanità digitale – afferma Andrea Belardinelli responsabile Sanità digitale e innovazione della Regione Toscana -. Dal 1° gennaio 2019 a oggi infatti il fascicolo sanitario elettronico ha registrato 5.361.631 di accessi, mentre le prenotazioni on line di visite specialistiche (il Cup sia da web che da App Toscana Salute) dal 1° gennaio 2021 sono state 292.983, più 30.206 spostamenti e 62.436 disdette. Dal 1 giugno 2020 a oggi infine sono state registrate 185.436 televisite con medici specialisti e, dal 29 febbraio 2020 abbiamo avuto 63.630.068 le ricette elettroniche per visite e farmaci, spedite via Sms. Un ecosistema digitale a servizio del cittadino».
Un «chip» intelligente sottocutaneo
Superata l’emergenza pandemica l’Asl5 della Spezia, grazie a un progetto di collaborazione tra il settore malattie endocrine e metaboliche e quello di chirurgia plastica, ha riattivato il programma di inserimento sottocutaneo del misuratore glicemico impiantabile Eversense XL, nei diabetici di tipo 1 con ipoglicemie asintomatiche. Uno strumento modernissimo che consente di verificare in continuo i livelli di glicemia interstiziale e che rappresenta un’eccellenza in diabetologia. Viene impiantato sottocute e oggi viene sostituito ogni 6 mesi. Registra i valori glicemici nell’arco delle 24 ore e inviare al cellulare del paziente, o di un familiare, un segnale di allarme di una imminente ipoglicemia o di iperglicemia.