Capannori (Lucca) – Smart city? Capannori è già nel futuro, di esempio in Europa sul tema dei rifiuti e dell’economia circolare (selezionata tra le città che già la mettono in pratica), senza contare la certificazione, la patente UE attribuita per la strategia Rifiuti Zero.
La stessa Bruxelles segue le procedure del capoluogo della Piana per la differenziata. Lubiana, capitale della Slovenia ad esempio, le ha copiate completamente, così farà Zagabria, in Croazia. L’ex comune rurale più esteso d’Italia è partito prima e adesso raccoglie copiosi dividendi in termini di credibilità sotto il profilo dell’approccio al problema. Anche perché, dato freschissimo degli ultimi giorni, la percentuale di raccolta differenziata è arrivata praticamente al 90%, con obiettivo 95 entro breve tempo.
Il Municipio di piazza Moro precursore dunque anche a livello tecnologico. La raccolta puntuale estesa anche ai prodotti tessili. Il 24 giugno scorso sono arrivati dall’Arabia Saudita per imparare. Al Parco Scientifico di Segromigno, visita degli “auditors“ per i training formativi, con il gruppo PSF, legato alla Fondazione Rockfeller. Hanno visitato il fulcro del riuso (nascerà una cittadella ad hoc sul territorio), e dell’economia circolare che ha creato, nel corso del tempo, 22 posti di lavoro. L’amministrazione vuole raggiungere il 70 per cento di autocompostaggio della frazione organica e caratterizzare sempre più Capannori come incubatore europeo di innovazione per trovare nuove soluzioni al riciclo degli scarti di produzione e lavorazione.
Tra i nuovi obiettivi di Capannori per superare il 95 per cento di raccolta differenziata c’è l’ulteriore potenziamento della lotta all’abbandono dei rifiuti sul territorio, la riduzione significativa della quantità di plastica usa e getta, oltre alla realizzazione di piattaforme per il riciclo di prodotti assorbenti e di selezione dei rifiuti tessili.
«Scommettere sull’economia circolare oggi – spiega l’assessore all’Ambiente, Giordano Del Chiaro – significa scommettere sul futuro sostenibile, dove la questione ambientale, sociale, ed economica-occupazionale vanno finalmente a braccetto, dando priorità alle persone e alla salvaguardia del territorio». Il futuro è adesso.