Prato – Ci sono i nomi delle tre startup scelte per fare parte del progetto Prisma, il polo di via Galcianese che si propone di creare in provincia una nuova infrastruttura dedicata al trasferimento tecnologico verso le imprese. Il progetto è finanziato dal ministero dello Sviluppo Economico e vuole sfruttare il potenziale innovativo delle tecnologie emergenti per poi applicarle al settore tessile e moda.
La prima startup scelta è stata Awhy, che ha realizzato una piattaforma di customer care basata sull’intelligenza artificiale. Di fatto l’obiettivo è quello di automatizzare i processi più ripetitivi nei rapporti con l’utenza. La piattaforma studiata è strutturata in tre moduli: un chatbot in grado di interagire con un linguaggio naturale sia vocale che testuale, poi un sistema di live chat in grado di fare intervenire un operatore umano, e infine un sistema di ticketing per gestire tutte le procedure più complesse. La piattaforma studiata è potenzialmente utile a qualsiasi azienda del settore tessile e moda: l’unico vincolo è la presenza di un sito internet o di una applicazione mobile. In alternativa Awhy potrà fornire consulenza e assistenza informatica nella progettazione e realizzazione di applicativi software.
La seconda startup selezionata per fare parte del progetto Prisma è stata “Dresso“. Quest’ultima ha sviluppato un’applicazione con l’obiettivo di rendere consapevoli le persone nell’acquisto dei propri capi d’abbigliamento. In che modo? Attraverso lo sviluppo di un social network tramite il quale gli utenti possono condividere i propri outfit e possono ricevere offerte per i prodotti contenuti nel proprio guardaroba. Tutti i prodotti vengono associati a un certificato digitale registrato in blockchain che permette di tracciare le vendite dei prodotti anche nel mercato dell’usato. In questo caso l’ambito di riferimento è quello del sistema del fashion. La soluzione sviluppata permette ai brand, oltre a ricevere informazioni sulla tracciabilità dei propri prodotti nell’economia circolare, anche di assicurarsi una commissione per ogni vendita successiva alla prima. Questo permette una seconda vita ai prodotti della moda e permette ai brand di guadagnare da ogni rivendita dopo quella del negozio.
La terza e ultima startup selezionata è “Hegoplan”, che ha messo a punto una piattaforma tecnologica Fashiontech interconnessa con tutta la filiera della supply chain (cioè quel processo che permette di portare sul mercato un prodotto o un servizio, trasferendolo dal fornitore fino al cliente) del mercato fashion-lifestyle. Di fatto si effettua una rilevazione delle misure corporee del cliente, con l’attribuzione di avatar dedicati al fine di facilitare la produzione e gli acquisti negli showroom virtuali. In questo modo si va a risolvere il problema dei resi merce nell’on line per taglia errata. Anche in questo caso la connessione col settore tessile e moda è immediata, con la startup che si occupa di produzione di software, hardware, e consulenza informatica.
A queste tre startup verranno concessi in uso gratuito gli spazi Prisma di via Galcianese, creando ulteriore sviluppo nei settori dell’internet of things, intelligenza artificiale, blockchain e 5G. «Quella di Prisma è una sfida complessa ma anche intrigante – sottolinea l’assessore all’innovazione del Comune di Prato, Benedetta Squittieri –, perché si rivolge a imprese di un’intera filiera produttiva, dove il trasferimento tecnologico viene applicato a microimprese e a un sistema integrato».
Idee su ricerca e sviluppo: ripartono le selezioni
Le selezioni di Prisma non si fermano alla scelta delle tre startup da fare insediare in via Galcianese a Prato. La Casa delle Tecnologie ha infatti riaperto fino al 29 aprile il bando per progetti di ricerca e sviluppo realizzati da università, centri di ricerca e imprese. L’idea è quella di consentire a questi progetti di sfruttare le tecnologie emergenti e il 5G per sviluppare prototipi rispondendo alle nuove e complesse necessità che le imprese del settore tessile e moda e del Made in Italy si trovano ad affrontare.
Prisma vuole co-progettare soluzioni capaci di mettere a valore i risultati della ricerca accademica, rispondendo alle nuove e più complesse necessità delle aziende, per sviluppare congiuntamente nuove soluzioni basate sulle tecnologie emergenti, come internet of things, intelligenza artificiale, blockchain e 5G. Le aziende selezionate da Prisma non riceveranno direttamente finanziamenti, ma potranno avvalersi delle risorse umane (cioè personale tecnico-scientifico) messe a disposizione dagli organismi di ricerca partner della Casa delle Tecnologie Emergenti. Fra questi troviamo il polo universitario Pin, il Dipartimento di ingegneria dell’informazione e l’istituto nazionale di Ottica.
Le aziende inoltre avranno la possibilità di avvalersi dell’infrastruttura tecnologica di Prisma, come laboratori, strumentazione, software, connettività e il sistema cloud. Ciascun progetto selezionato, infine, potrà essere affiancato da uno o più ricercatori dedicati, supervisionati da un coordinatore scientifico (potrà essere un professore universitario oppure un ricercatore senior). Il bando per partecipare alla selezione è scaricabile sul sito internet www.prismaprato.it