Anche la Toscana scommette sulle “smart cities”, con tanti progetti dedicati. A fare il punto l’assessore regionale con delega alla connettività e alla semplificazione, Stefano Ciuoffo.
Quali sono i progetti toscani sulle smart cities?
«La Regione ha realizzato la piattaforma ‘Smart Region’, disponibile per Comuni e territori, per implementare progetti di raccolta e analisi dei dati e creazione di cruscotti e ‘control room’ delle città. I primi utilizzatori sono i Comuni di Firenze e Prato, che stanno personalizzando la piattaforma; altri comuni e territori sovracomunali sono candidati a usarla».
Quali città o zone sono più smart?
«Oltre a Firenze e Prato, il Comune di Grosseto ha attivato sistemi per il controllo del traffico e la sicurezza urbana, Livorno per il wi-fi diffuso, Pisa per la sosta. Molti altri sono interessati a offrire ai cittadini servizi per vivere meglio la città o il territorio. Abbiamo pensato a una ‘smart city’ allargata oltre i confini comunali ».
Cosa serve per migliorare?
«Nei progetti di ‘smart city’ è importante la capacità di raccogliere, condividere e collegare dati diversi. Per questo è necessario coinvolgere più soggetti: non solo Regione e Comuni, ma anche aziende di pubblico servizio e altre realtà».
Sulle zone senza segnale a che punto siamo?
«Per la telefonia mobile è in corso un bando in scadenza il 27 aprile, finanziato dal Pnrr (bando Italia 5G) per servire anche le aree scoperte. Il valore del contributo è di circa 157 milioni di euro e la Toscana è nel secondo lotto insieme a Liguria e Sicilia. Per la copertura in banda ultra larga, Open Fiber sta operando nelle aree a fallimento di mercato, con completamento previsto entro metà 2023. C’è poi il bando «Italia 1 Giga» finanziato anch’esso dal Pnrr, che porterà servizi nelle aree «grigie» che non hanno servizi ad almeno 300 Mbps stabili. Per la Toscana sono coinvolti 550mila civici per un contributo di 278 milioni di euro».
Vacanze e smartworking: ci sono progetti?
«La Regione ha favorito la creazione di spazi di coworking dove le persone trovano una postazione di lavoro, rete veloce e servizi tipici di un ufficio. In alcuni casi i coworking hanno stipulato accordi con le strutture turistiche per offrire servizi non solo ai professionisti del territorio ma anche a chi è in vacanza. In alcuni casi sono collegati alle Cooperative di Comunità, nate per rivitalizzare i piccoli centri».
Il Pnrr può aiutare?
«Il Pnrr non prevede specifiche azioni per le ‘smart cities’ ma contempla interventi sulle infrastrutture, compresi i collegamenti in fibra e i progetti che usano il 5G. Le strutture regionali stanno seguendo l’uscita dei bandi per presentare progetti».