Montecatini Terme (Pistoia) – La via Francigena potrebbe diventare nel giro di un paio d’anni, sito Unesco patrimonio dell’umanità. Una notizia che può avere ripercussioni importanti anche per il turismo della nostra provincia. Intanto perché si lega al riconoscimento Unesco arrivato lo scorso anno per Montecatini Terme e al cammino di San Jacopo che collega sette città e sette cattedrali da Firenze e Livorno, tra cui Pistoia e Pescia.
Inoltre nella primavera scorsa durante la propria assemblea annuale, l’Associazione Europea delle Vie Francigene ha approvato il tracciato alternativo alla tappa 29 della Via Francigena, che interessa i comuni di Ponte Buggianese, Altopascio e Fucecchio e porta i pellegrini a conoscere le straordinarie aree naturalistiche di questo territorio per molti aspetti ancora da scoprire.
Il tracciato partirà infatti da Altopascio passando per la riserva naturale del Lago di Sibolla e proseguirà su arginature e strade di campagna per arrivare alla Dogana del Capannone, da dove, costeggiando il Padule, raggiungerà il ponte mediceo di Ponte a Cappiano, nel comune di Fucecchio ai piedi delle Cerbaie.
Insomma il riconoscimento Unesco della via Francigena darebbe una spinta ulteriore verso quel turismo «dolce», a piedi o in bicicletta, che da tempo si cerca di portare anche in Valdinievole.
In questi giorni il percorso che dovrebbe portare nel 2025 al riconoscimento della Via Francigena come patrimonio Unesco ha fatto un passo in avanti con la nomina della Regione Toscana a capofila del progetto. E’ quanto è stato deciso nel corso dell’incontro che si è tenuto a Firenze alla presidenza della Regione e che ha visto la partecipazione del presidente, Eugenio Giani, dell’assessore regionale al turismo Leonardo Marras, dei sottosegretari di Stato dei Ministeri della Cultura e degli Esteri, Lucia Borgonzoni e Benedetto Della Vedova, del presidente Aevf (Associazione europea Vie Francigene), Massimo Tedeschi, del direttore del gruppo scientifico Aevf, Luca Bruschi, di Federico Eligi, consigliere del presidente Giani per i Cammini, di Elena Pianea, direttrice beni, istituzioni, attività culturali e sport della Regione Toscana, di Maria Pianigiani, del Focal point Unesco del Ministero Beni Culturali e di Roberta Pesci, capo sezione Unesco dell’ufficio Dgdp VI Cooperazione culturale in ambito multilaterale.
Hanno partecipato anche i rappresentanti delle regioni italiane attraversate dalla Via Francigena di Sigerico, cioè Jean-Pierre Guichardaz, assessore ai Beni Culturali e Turismo della Regione Valle d’Aosta, Vittoria Poggio, assessore Cultura e Turismo del Piemonte, Stefano Bruno Galli, assessore Autonomia e Cultura della Lombardia, Andrea Massari, presidente della Provincia di Parma, per la Regione Emilia-Romagna, Alessandro Piana, vice presidente Regione Liguria e Roberto Ottaviani, direttore dell’Agenzia del Turismo della Regione Lazio.
«Quello che abbiamo ricevuto oggi – ha affermato il presidente Giani – è un graditissimo riconoscimento del ruolo e dell’importanza che la Toscana ha giocato nella definizione del percorso che ci porterà alla redazione del dossier attraverso il quale arriveremo ufficialmente a presentare la candidatura della Francigena nella lista del patrimonio Unesco. In questo vero e proprio campionato delle eccellenze mondiali come Toscana abbiamo già segnato otto goal, tanti sono i siti patrimonio dell’umanità presenti nella nostra regione, e puntiamo decisamente al nono».
«La via Francigena, ‘regina’ dei cammini della Toscana – ha detto l’assessore Marras – è già adesso un importante attrattore turistico. Con questo riconoscimento e poi con il coronamento del percorso da parte dell’Unesco lo sarà sempre di più. Il protocollo sottoscritto oggi, quindi, è per noi un ulteriore stimolo per proseguire il lavoro di valorizzazione e promozione dei cammini: con l’atlante abbiamo messo a sistema la rete delle vie storiche che attraversano la Toscana».