Perugia – La Regione Umbria continua ad investire sul tema dell’innovazione sociale impostando un metodo di valutazione d’impatto dei progetti e delle azioni di welfare territoriale. La Giunta infatti, su proposta dell’assessore alla Salute e alle Politiche sociali Luca Coletto, ha approvato le linee guida per la valutazione dell’impatto sociale dell’assistenza domiciliare del territorio regionale e dei progetti di rigenerazione urbana e territoriale.
«L’Assessorato alle Politiche sociali della Regione – spiega l’assessore – ha avviato la Scuola di innovazione sociale con la collaborazione della Scuola di amministrazione pubblica di Villa Umbra. In pratica, si tratta di una sorta di laboratorio di crescita culturale e sociale che permetterà di qualificare le competenze del territorio attraverso un modello e strumenti di lavoro che valorizzano il sistema territoriale attraverso l’ascolto di tutti gli attori coinvolti. Dall’altro lato la Regione, alla luce delle informazioni raccolte, potrà proporre una programmazione basata su conoscenze dettagliate che consentiranno un investimento delle risorse pubbliche sempre più mirato e produttivo e realmente utile per la comunità».
Insomma, risposte più efficaci all’utenza? «Esatto. Questo sarà possibile – aggiunge Coletto –, proprio perché attraverso la valutazione d’impatto si conosce in modo chiaro l’effetto che produce sul territorio l’azione che sarà poi oggetto di analisi e quindi, di stimare anche nell’economia sociale quanto gli interventi siano in grado di generare innovazione e cambiamento. Questo modello di analisi – prosegue – assume importanza soprattutto nell’attuale contesto economico e sociale che vede una progressiva quanto ineluttabile riduzione delle risorse disponibili per le politiche.
L’approccio messo in campo dalla Regione Umbria, è anche il frutto di una riflessione approfondita sul ruolo che l’amministrazione regionale dovrebbe ricoprire per essere abilitatore di competenze ed esperienze sviluppate sul campo dagli attori che operano nei territori della regione. Di conseguenza le linee guida approvate serviranno ad avviare un processo innovativo strutturale per la misurazione dell’impatto sociale e, attraverso questa scelta, calibrare l’azione regionale scegliendo di esercitare un ruolo sempre più attivo, progettando un nuovo modo di dialogare con il territorio e i soggetti interessati, scendendo in campo in maniera diretta, in qualità di parte proponente la valutazione. In particolare le linee guida per la valutazione dell’assistenza domiciliare in Umbria sono frutto di un’attività laboratoriale in cui sono state individuate le principali aree sulle quali il servizio interviene per poi costruire gli strumenti necessari a raccogliere dati, e quindi effettuare la valutazione dell’impatto sociale del servizio nel tempo».
Tecnologia per aiutare i non autosufficienti. «Investire risorse pubbliche in modo sempre più mirato e utile per la comunità»
Si chiama Assistenza Domiciliare Integrata, e si rivolge unicamente a persone: non autosufficienti in modo totale o parziale, per un periodo di tempo più o meno lungo. Non in grado di deambulare o di essere trasportate presso i presidi sanitari ambulatoriali. Affiancate quotidianamente da un Caregiver.