Nel percorso verso una dimensione Smart, la nostra città non ha rinunciato a quella che, insieme al bel canto ed alla cucina per esempio, resta una delle principali vocazioni: i motori. Per questo è tutto fuorché una casualità il fatto che proprio nella terra del Cavallino rampante sia stato creato il primo laboratorio urbano nazionale ‘a cielo aperto’ dedicato a quelle che sono sempre più non tanto le automobili del futuro quanto, ormai, del presente: veicoli intelligenti, connessi, ecologici e sicuri.
Il progetto in questione si chiama Masa (Automotive Smart Area Modena) e coinvolge alcune strade non così lontane dal centro storico di Modena. Canaletto Sud, Attiraglio, Lancillotto, Mazzoni, per citarne alcune. Perché lo si può definire un vero e proprio laboratorio?
Perché percorrendo queste lingue d’asfalto si può contare su quelle infrastrutture necessarie per la sperimentazione dei veicoli attrezzati per la guida autonoma e con dispositivi Adas, ovvero quei supporti tecnologici che accompagnano il conducente. I più comuni fra questi dispositivi per intenderci sono i sensori e le telecamere. Sono sistemi elettronici di assistenza alla guida sviluppati per tutelare al massimo l’incolumità di guidatore e anche del passeggero.
Con questa sigla si identificano tutti i dispositivi presenti sull’auto per incrementare il comfort di guida e i livelli di sicurezza. Un laboratorio che permette inoltre di approfondire la comunicazione bidirezionale, legata sempre al mondo delle automobili e dunque a veicoli sempre più connessi. Proprio nell’area urbana di Masa, formata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Comune di Modena e Università di Modena e Reggio Emilia, è stato collocato il Data Center di Modena, il centro tecnologico che è stato studiato appositamente per rendere più efficiente la rete locale dell’Ict, ovvero delle tecnologie che sono collegate alla informazione e alla comunicazione.
Il Masa ha già fatto ‘suoi’ due progetti legati all’automotive di caratura europea. Il primo è denominato ‘Class’: sperimenta soluzioni innovative di analisi ed elaborazione sui dati raccolti nella Smart Area, sviluppando nuove architetture software per la gestione dei big data nei settori automotive, mobilità e traffico. I partner, insieme al Comune di Modena, sono il Barcelona Supercomputing Center, Unimore, Maserati, Atos, il centro ricerche Ibm e il Comune di Modena. Il secondo si chiama ‘Trafair’: ha l’obiettivo di sperimentare un modello innovativo di previsione della qualità dell’aria attraverso l’analisi dei flussi di traffico veicolare nei contesti urbani. È coordinato dall’Università di Modena e Reggio Emilia e coinvolge, oltre al Comune di Modena, le Università di Firenze, Santiago di Compostela e Saragozza, la Regione Toscana, il Supercomputing Center della Galizia e Lepida ScpA.