Modena – Elisabetta Belloni, direttrice generale del Dis (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza) è intervenuta al convegno ’La responsabilità della macchina: un dialogo a più voci’, nell’ambito della tappa sassolese della terza edizione del Festival della Giustizia Penale che si è tenuto a maggio.
Belloni è originaria di Sestola: «Ho radici modenesi – ha detto a margine Belloni, il cui nome alcuni mesi fa è stato anche anche in lizza per il Quirinale – è sempre un piacere tornare qui». All’auditorium Confindustria Ceramica nella Palazzina ducale della Casiglia di Sassuolo, in un convegno promosso in collaborazione con la fondazione Vittorio Occorsio, l’ambasciatrice è intervenuta sui confini normativi dell’Intelligenza Artificiale e sulle azioni messe in campo dallo Stato: «Il tema dell’Intelligenza Artificiale è di estrema attualità ed è destinato a cambiare la vita di tutti. È un tema che vede il legislatore rincorre gli sviluppi della tecnologia, nel tentativo di produrre delle definizioni acquisite e condivise a livello globale.
L’intelligenza artificiale ha cambiato anche il settore in cui opero, sia in termini di raccolta informativa sia di capacità di azione. Credo si debba continuare a fare distinzione tra macchine avanzate da un punto di vista tecnologico, che ci portano a pensare che possano arrivare a sostituire l’uomo e macchine che si limitano a dire all’uomo cosa fare. La prima fattispecie non è ancora disponibile, quindi per quanto riguarda il quadro normativo ci dobbiamo soffermare sulla seconda, in cui l’intelligenza artificiale è qualcosa di antropocentrico, ovvero avanzata tecnologicamente ma ancora guidata dall’uomo».