L’Emilia-Romagna è prima in Italia per ricerca pubblica e delle imprese. Un ’comparto’ che ora accarezza la possibilità di ricevere un maxi-finanziamento da circa 120 milioni di euro dal ministero dell’Università e della Ricerca, grazie ai fondi del Pnrr: risorse che serviranno a sostenere investimenti e progetti nel campo della transizione ecologica e digitale, da ultimare entro febbraio 2026.
La proposta dell’Emilia-Romagna ha infatti raggiunto il vertice della graduatoria nella prima fase del bando ministeriale ‘Ecosistemi per l’innovazione’. Il progetto, presentato dall’università Alma Mater di Bologna come capofila, coinvolge gli atenei dell’Emilia-Romagna, la Regione, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Enea, l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e altri soggetti, per un totale di 23 partner.
La proposta passerà ora alla fase due. Entro il 20 maggio andrà presentato il budget di dettaglio al ministero, mentre la decisione finale e l’assegnazione dei fondi sono attesi entro il 30 giugno. Il progetto vale oltre 127 milioni di euro: il contributo richiesto sfiora i 120 milioni e coinvolge 750 persone, tra cui 300 ricercatori. Sarà articolato con un hub (composto da atenei, centri di ricerca e Art-Er) e sei ’spoke’ (il Cnr e le cinque università regionali).
Le risorse consentiranno di avviare un programma regionale di trasferimento tecnologico e di conoscenza dal mondo della ricerca e dell’università a quello produttivo. Il focus sarà su materiali avanzati e sostenibili, manifattura ‘green’, energia da fonti rinnovabili, mobilità intelligente, soluzioni abitative ed energetiche ‘carbon free’, economia circolare, ‘blu economy’ e supercalcolo. Oltre all’attività di ricerca industriale, il piano include anche la formazione di studenti, ricercatori e dottorati e azioni di supporto alla nascita e allo sviluppo di nuove imprese (con servizi di tutoraggio ad hoc). Saranno inoltre attivati programmi di laurea professionalizzanti, borse di studio post-doc e stage.
“Le imprese saranno coinvolte con bandi e risorse dedicate – ha spiegato Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico –. La ricerca verrà applicata alle filiere per realizzare brevetti, prototipi e innovazione. Con questa operazione crescono le imprese e si crea lavoro di qualità”.
Per la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, “l’Emilia-Romagna è fondamentale per noi. È un modello che deve essere d’esempio per il Paese. Sono orgogliosa di questa valutazione, frutto di un pensiero in avanti costruito negli anni precedenti”.
È speranzoso, infine, Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna: “È solo la fase uno del bando, ma è difficile che il Governo non confermi i finanziamenti. I nostri progetti raccolgono risorse e opportunità. Questo ci mette nelle condizioni di giocare una partita importante”.