Bologna – La Data Valley dell’Emilia-Romagna vince una nuova sfida. Il Tecnopolo di Bologna diventa le sede del Centro nazionale di supercalcolo: l’hub della ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing. In altre parole, la nuova infrastruttura trasversale per l’intelligenza artificiale e i Big Data a supporto dei principali settori strategici del Paese.
Il Centro riunisce gran parte degli enti e degli istituti accademici, scientifici e della ricerca italiani, pubblici e privati, insieme a partner industriali: 51 in tutto, tra cui il soggetto capofila, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Cineca, Cnr, le università di Bologna, Ferrara, Modena-Reggio Emilia, Parma; International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development (IFAB).
Il Centro di supercalcolo al Tecnopolo può contare sul finanziamento di quasi 320 milioni di euro dal PNRR (il Piano nazionale di ripresa e resilienza) e si candida a diventare la più grande infrastruttura del Paese in questo settore.
“Il futuro è già qui – sottolinea Stefano Bonaccini, presidente della Regione –. E siamo orgogliosi del fatto che un contributo strategico al Paese possa arrivare dalla nostra Data Valley e dal Tecnopolo di Bologna, infrastruttura al centro delle reti regionali dei Tecnopoli, Alta tecnologia e Alta formazione, e risultato di investimenti congiunti fra Unione europea, Governo e Regione”.
Il Centro entrerà in piena attività dal prossimo 1 settembre. Tra le sue prime iniziative, la pubblicazione, entro il 2022, dei primi bandi di dottorato e di reclutamento di ricercatori. Porterà avanti attività di ricerca e sviluppo, a livello nazionale e internazionale, a favore dell’innovazione nel campo delle simulazioni, del calcolo e dell’analisi dei dati ad alte prestazioni.
Qui, spiega il governatore, “sarà possibile pensare e realizzare applicazioni pratiche necessarie alla vita delle persone: dai tempi delle città alla salute e alla telemedicina, dal contrasto al cambiamento climatico alla modernizzazione della pubblica amministrazione, fino al miglioramento dei processi produttivi e la loro trasformazione verso la piena sostenibilità, in tutti i comparti, dalle filiere industriali all’agricoltura fino ai servizi, sia dei grandi gruppi che delle piccole e medie imprese”.
Il presidente di Cineca, l’ex rettore di Unibo Francesco Ubertini, è stato nominato vicepresidente della fondazione Icsc, che gestirà il Centro. “Il centro nazionale è una ambiziosa partnership pubblico-privata e nasce per federare l’infrastruttura di supercalcolo italiana e i gruppi di ricerca d’eccellenza per lo sviluppo di applicazioni di frontiera in vari domini”, spiega Ubertini.
“È come se fosse la nazionale di calcio – commenta l’ex rettore –: unisce le eccellenze del paese. Il Cineca ha la responsabilità di guidare lo spoke sulla Infrastruttura di supercalcolo, che avrà come cuore il supercomputer Leonardo, la cui installazione è cominciata proprio in questi giorni al Tecnopolo di Bologna. Inizia oggi un percorso che, sono certo, farà fare un salto di qualità al Paese”.