Ravenna – Basta scaricare l’app, registrarsi e prenotare il posto. La Biblioteca diocesana di Ravenna ha scelto la tecnologia per rendere più comoda e ‘smart’ la fruizione della sala studio del polo culturale inaugurato appena un anno fa in via Lolli, dove una volta c’era il cinema Roma.
Un accorgimento adottato in piena pandemia, per assicurare un accesso sicuro e adeguati distanziamenti, si è trasformato in prassi. «Questa app, che si chiama ’iostudioinbiblioteca’, – spiega il direttore del complesso, don Lorenzo Rossini – è stata sviluppata dalla Biblioteca diocesana di Faenza e noi l’abbiamo adattata su Ravenna. All’inizio, nel giugno dello scorso anno quando abbiamo aperto, è stata fondamentale per gestire la pandemia, ora viene utilizzata per gestire al meglio i posti della biblioteca e agevolare i ragazzi».
I posti totali della sala sono trentadue, dopo aver scaricato l’app ed essersi registrati è sufficiente inserire il giorno e l’orario in cui si intende andare. Una volta arrivati un sensore legge dal cellulare la registrazione del posto e si può accedere, stessa procedura quando si va via e si libera la postazione. Una sorta di ‘cartellino’ degli studenti per consentire un turnover nella sala.
«Non è necessario prenotarsi con molto anticipo – continua don Rossini – perché se ci sono posti liberi lo si può fare anche solo con mezzora di anticipo, inoltre chi è già registrato può presentarsi direttamente in biblioteca e verificare se c’è o meno disponibilità. Questo sistema rende gli studenti del tutto autonomi, anche se in biblioteca ci sono sempre gli operatori. È un metodo che inoltre aiuta anche noi a gestire e capire l’entità dell’affluenza».
La biblioteca e l’archivio hanno aperto a giugno del 2021 dopo un radicale intervento di recupero dell’ex cinema. Al piano terra ci sono la biblioteca e la sala studio aperti dal lunedì al venerdì ad esclusione di questi giorni di festa. Nel soppalco, l’immenso tesoro dell’Archivio, con papiri e documenti che raccontano la storia del territorio e della Chiesa locale dal V secolo a oggi.
Il nuovo polo culturale è dedicato a San Pier Crisologo, dal nome del grande vescovo di Ravenna (433–450, teologo e dottore della Chiesa), ’dalle parole d’oro’ capace di evangelizzare attraverso la cultura. Ad arredare il grande open space alto 10 metri ci sono le coste dei 70mila volumi della biblioteca.
«La frequenza in sala studio – conclude il direttore – è buona, in particolare durante le sessioni d’esame e ci sono molti studenti universitari, ma anche ragazzi e ragazze che hanno preparato qui la maturità». È possibile consultare i volumi della biblioteca accedendo al sito CEIbib, dal momento che la struttura gravita sul polo ecclesiastico, ma qualsiasi altro catalogo Opac è collegato a quello della biblioteca. L’accesso invece all’archivio è possibile tramite prenotazione telefonica. Si sta lavorando però per rendere, anche attraverso la tecnologia, sempre più agevole l’accesso al complesso e ai tesori che custodisce.