Faenza (Ravenna) – Arte e digitalizzazione. Il Mic, Museo internazionale della ceramica di Faenza, guarda al futuro e presenta alcune delle buone pratiche di innovazione messe a punto negli ultimi mesi. A partire dal progetto pilota realizzato grazie al contributo di ‘Data Valley Bene Comune’, iniziativa della Regione Emilia-Romagna che promuove la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, nell’ambito del quale il Museo ha proposto la realizzazione di una web app, da utilizzare soprattutto in sede ma fruibile anche all’esterno, che accompagni il visitatore nel percorso espositivo.
L’applicazione utilizza le foto sferiche del Museo per guidare l’utente attraverso percorsi virtuali tematici che avrà scelto in autonomia all’inizio della visita, con l’ausilio del proprio smartphone o dai tablet messi a disposizione dall’istituzione stessa. Le opere presenti in ciascun percorso sono arricchite con contenuti multimediali – testi, immagini, scansioni 3D, video e audio – che permettono una conoscenza più approfondita dell’oggetto, la cosiddetta realtà aumentata. Il visitatore può segnalare le sue opere preferite e, al termine della visita, inserendo il proprio indirizzo di posta elettronica, potrà ricevere i dettagli del percorso e delle opere scelte.
«Con la pandemia – spiega Claudia Casali, direttrice del Mic – i musei hanno cambiato le loro modalità di comunicazione. Il pubblico stesso è cambiato divenendo molto più esigente in termini di contenuti. Il multimediale è divenuto realtà e scelta prioritaria per i musei: grazie alle tante e varie possibilità che esso offre, possiamo promuovere diversamente le nostre ricche collezioni, superando le tradizionali modalità (che comunque rimangono valide) e aggiungendo approfondimenti che guardano anche a nuove accessibilità».
La direttrice prosegue sottolineando che «Mai come oggi il museo è realtà che si attiva con i nuovi canali di comunicazione, sfruttandoli a beneficio di tanti e diversi utenti. Il MIC di Faenza ha accettato questa sfida e continuerà anche nei prossimi anni ad implementare contenuti e offerta. Chi sceglie di attivare canali multimediali non può tornare indietro ma guardare con fiducia al futuro nelle sue tante e diverse possibilità di interazione e comunicazione con il pubblico».
Di recente il Museo faentino ha anche realizzato un virtual tour e messo on line le schede delle opere più importanti della collezione fruibili anche in italiano e inglese. Le schede come testo scritto e come podcast sono collegate ad un qrcode che si trova nelle bacheche del Mic, in maniera tale che possano essere utilizzate da tutti, compresi i non vedenti e i non udenti, come audio guida.
La tecnologia digitale al Mic è diventata poi strumento prezioso per implementare l’accessibilità del Museo. Ad esempio è stato introdotto il carattere EasyReading, pensato per lettura fluida e immediata, sul sito web e nella didattica di sala. Si stanno progettando dei percorsi tattili, in cui sarà possibile toccare le riproduzioni delle opere e leggere didascalie e pannelli in braille. Si può accedere a contenuti speciali utilizzando direttamente il proprio smartphone oppure utilizzando gratuitamente il tablet messo a disposizione dal Museo.